L’ITALIA che verrà.. il “MANCIO” si veste d’azzurro
Dal clima rigido sovietico di San Pietroburgo, a quello mite e temperato della Toscana. Sta per giungere una ventata d’aria nuova e di qualità nei pressi di Coverciano, un vento che sa tanto di cambiamento, dopo la recente nube densa e nera che recentemente ha avvolto la nazionale di calcio italiana. Dopo le insistenti voci, presunti “casting” e dicerie, dovrebbe essere ufficiale o quanto meno ‘ufficioso’ l’approdo del “Mancio” Roberto Mancini sulla panchina azzurra. Lui che ha da sempre ambito e ammirato quel posto, nonostante il suo curriculum dal 2000 a oggi sia di tutto rispetto, rendendolo protagonista tra le piazze più importanti d’Europa. E’ anche vero che l’ultima stagione in Russia per il Mancio non è stata particolarmente esaltante, eliminato prematuramente dal Lipsia in Europa League, squadra tutto sommato di pari livello, ormai escluso a due giornate dal termine dalla corsa al titolo e alla caccia di una qualificazione Champions, che se non altro è ancora matematicamente alla portata. Mancini di sicuro arriverà carico e motivato per questa sua nuova esperienza azzurra, con la consapevolezza di dover iniziare un ciclo di ristrutturazione totale, dopo la figuraccia Venturiana, che ha scritto le pagine peggiori della storia del nostro sport. Per agevolare l’arduo compito porterà con se il più che fidato preparatore atletico Carminati e i suoi collaboratori Gregucci e Salsano. Ci sarà il dovere di riportare l’Italia ai suoi livelli storici e tradizionali, iniziando da una nuova competizione, la Nations League che inizierà il prossimo 6 Settembre che vedrà gli azzurri inseriti nel girone con il Portogallo di Cristiano Ronaldo e la Polonia di Lewandowski, per poi prepararsi al meglio per le qualificazioni per gli Europei 2020. Chissà poi se la cura del Mancio, sortirà un effetto terapeutico su alcuni giocatori che finora, di azzurro vestiti, hanno reso molto meno di quanto ci si aspettava o addirittura su chi fin ora è stato accantonato e non considerato: un nome a caso, Marione Balotelli, coccolato e bastonato dallo stesso allenatore ai tempi di Inter e City. Ma questi sono solo dettagli, la priorità assoluta ora è portare l’Italia ai vertici e dimenticare velocemente il passato, magari con un leader dal grande nome, Roberto Mancini.
Fonte foto: Panorama