KALINIC: una “FINALE” contro il suo passato, in un’annata poco rossa e molto NERA.

Forse non se lo aspettava nemmeno il tifoso più pessimista, quel tifoso rossonero che già dal 22 Agosto scorso, all’accostare il nome “Nikola Kalinic” come futuro Bomber titolare rossonero, già storceva di gran lunga il naso. E’ stata veramente nera l’annata dell’attaccante croato fin qui, una stagione di serie A che volgerà al termine con l’ennesima “finalissima” tutta da disputare, domenica prossima allo stadio Meazza contro la Viola di Pioli. Chissà se, contro il suo recente passato, ci sarà una prova d’orgoglio, di qualità, magari sigillata da una palla che finisce in fondo alla rete (Frank, insegna..). Sta di fatto che, conti alla mano, con cinque gol all’attivo, la stagione dell’ex viola si piazza di gran lunga nelle sue più avare di marcature di sempre. Bisogna addirittura tornare al 2007, quando un giovane Nikola esordiva nelle file del Sebenico, squadra di seconda fascia croata. Quell’anno otto presenze e tre gol, media tutto sommato migliore dell’ultima in rossonero. Del resto da parte della Società e di mister Gattuso, nonostante le spigolose incomprensioni sul campo di Milanello e il conseguente poco “veleno” espresso in partita, è  sempre stata dichiarata fiducia. Ultima in ordine cronologico, la conferma del croato al centro dell’attacco, negli undici scesi in campo nel delicato match allo stadio Atleti Azzurri d’Italia. Conferma che ha fatto mugugnare non poco il popolo milanista, palesemente infastidito, dopo il clamoroso autogol da subentrato, nella recente finale persa in Coppa Italia. Doveva anche essere una sorta di scudo e punto di riferimento per un giovanissimo ragazzo che, come Patrick Cutrone, poteva crescere in estrema tranquillità, senza troppe pressioni che spesso mutano il rendimento dei “baby players”, ma la realtà è stata poi diversa. Complice la crescita esponenziale, la sua vivacità e intraprendenza, in pochi mesi Cutrone ha messo in ombra il croato superandolo nelle gerarchie. Con il mercato alle porte, esiste un contratto con obbligo di riscatto da rispettare. La palla passerà in mano alla Società e sarà compito del direttore sportivo Mirabelli, fare in modo che il croato non abbia più una stagione nera come l’ultima, se fosse necessario, lontano dal Milan.

 

 

Fonte foto: sky sport

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