Leoni e Samurai sono uno spot per il Calcio e volano verso gli OTTAVI.

Ekaterinburg – Sul lato orientale degli Urali Senegal e Giappone si giocano la qualificazione agli Ottavi. I leoni di  Cissé dopo la grande vittoria contro la Polonia vogliono continuare a stupire il mondo e non solo per il loro balletto ormai divenuto virale. Aliou Cissé, che arriva da Ziguinchor dove l’Oceano Atlantico fa sentire il suo eco, è stato il capitano di quel Senegal che al Mondiale 2002 incantò il mondo e raggiunse i Quarti di Finale. Ripetersi da allenatore lo renderebbe un’icona nazionale. Il Giappone all’esordio ha sbalordito battendo la forte Colombia per 2-1 ma con i Cafeteros che hanno giocato in dieci per tutta la partita. Kagawa e Osako con le loro reti hanno regalato la vittoria ad un Paese che ama il calcio ma non riesce ad allevarne il talento. Certo i sorrisi della Principessa Hisako che sanciscono la pace tra Russia e Giappone valgono più di qualsiasi cosa. All’ Ekaterinburg Arena a dirigere il nostro Gianluca Rocchi. I leoni partono alla grande e dopo dodici minuti passano in vantaggio con il capitano Sadio Mané  che approfitta di un rimpallo del portiere nipponico e mette in rete. Un goal che consacra il metronomo del Liverpool e fa impazzire di gioia i leoni in tribuna ed in patria. Al 34’i blu giapponesi pareggiano con Takashi Inui che con un destro vellutato insacca nell’angolino alle spalle di N’Diaye. La Principessa applaude con garbo mentre Nagatomo e compagni si abbracciano legittimando la loro pressione in campo. Niang si divora il goal per tornare in vantaggio e si lascia ipnotizzare da Kawashima e si va al riposo. Nella ripresa al 15’ Yūya Ōsako non aggancia di un soffio il pallone che sarebbe finito in rete se solo lo avesse sfiorato. Si resta in parità ma i samurai di Akira Nishino hanno preso coraggio e conquistato tutto il campo. Al 25’però il break dei leoni con Sadio Mané che ubriaca i nipponici e lancia in area per Niang che fa velo e Moussa Wagué calcia con tutta la sua forza e batte Kawashima scatenando la gioia sia in campo che sugli spalti dove l’esplosione dei colori è più luccicante di un arcobaleno. Nishino corre ai ripari ed inserisce Honda per Kagawa. L’ex milanista ripaga la fiducia realizzando la rete del pareggio a dieci minuti dalla fine. Per il centrocampista del Pachuca è il terzo Mondiale in cui va a segno. Arrembaggio finale dei leoni ma finisce in parità 2-2. Il bravo Rocchi che all’estero fischia senza condizionamenti decreta la fine e Senegal e Giappone sono uno spot per il calcio.

Scritto da Giandomenico Sica

Foto Gazzetta TV

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