MILAN, sette giorni al raduno del 9 luglio a MILANELLO. Una settimana infuocata. I motivi per esserci.
Il conto alla rovescia, palpitante come ogni anno in prossimità del primo giorno ufficiale di raduno, sta accompagnando i tifosi del Milan in vista del prossimo 9 luglio, data fissata per l’accoglienza e saluto alla squadra a Milanello. La settimana che separa sia chi sarà presente fisicamente all’evento, così come la totalità dei sostenitori rossoneri, sarà lunga e probabilmente travagliata. Si intrecceranno le vicende societarie, da dirimere, chiarire, sviluppare definitivamente sciogliere: il ricorso al TAS, le manovre e le strategie di Yonghong Li, le intenzioni dichiarate di Rocco Commisso, le chance di Tom Ricketts e le attese del fondo Elliott. Saranno sette giorni anche di calciomercato, iniziato ufficialmente, ad attirare umori, sogni, creare false illusioni e forse delusioni o sancire abbandoni illustri: le trattative, è cosa nota, caratterizzano tutta la stagione e ora, a Mondiale di Russia ancora nel vivo per molti, ma per altri già prematuramente concluso o mai iniziato. Le voci, indizi e incontri più o meno segreti con procuratori e intermediari si intensificheranno. Che ne sarà di Donnarumma o Suso? Il capitano Bonucci resisterà ai richiami dell’Europa che conta? Chi sarà il bomber che consentirebbe al Milan di lottare per una posizione di classifica degna della storia del Club? Lo scorso anno, la data fissata per il primo incontro ufficiale con la tifoseria e la nuova Proprietà ad inaugurare la stagione fu caratterizzato da un entusiasmo quasi smarrito nel tempo, con migliaia di tifosi ai cancelli prima e sulle tribune poi a bordo campo del Centro Sportivo ad assistere, invocare i propri idoli, i vecchi così come i tanti nuovi che fecero il primo loro ingresso sul campo di allenamento di Carnago. Il prossimo lunedì sarà senz’altro diverso: il pathos, la tensione che ha attanagliato l’ambiente Milan in questi mesi, fino all’esasperazione della sentenza UEFA di questi ultimi giorni, condizionerà senz’’altro l’atmosfera, ma non è per nulla detto in senso negativo. La fiducia, le parole, il lavoro duro di Rino Gattuso possono regalare a quel giorno il giusto’credo’ e l’iniezione di fiducia nei confronti di una squadra e di tutto ciò che rappresenta, indipendentemente da verdetti, ricorsi e in attesa, sacrosanta, di certezze e garanzie da parte della Proprietà qualunque questa sia alla fine di questa snervante,straziante trattativa.
Foto cartacantaweb