Le due facce dello stesso MILAN: la SOCIETA’ indica a GATTUSO la strada da percorrere (rapidamente)…

Una squadra che ha mostrato atteggiamenti e approcci diversi in queste prime cinque uscite ufficiali (quattro di campionato e una di Europa League): questo sembra trasparire dal nuovo Milan di Gattuso della stagione 2017-2018. I numeri snocciolati, quasi sventagliati al tecnico i questi giorni, a confrontare dati statistici relativi ai trascorsi di allenatori precedenti (tanto da rievocare Montella!!), rendendoli agli occhi meno attenti addirittura più attendibili e confortanti, fanno da contraltare ai ‘peana’ pronunciati e urlati dopo l’esaltante vittoria contro la Roma, di qualche settimana fa.  Questa formazione, a nostro avviso più ambiziosa di quella della scorsa stagione, lamenta difficoltà caratteriali. psicologiche oltre che tecniche (in alcuni settori di campo). Un Milan prima sparagnino e poi surclassato del San Paolo, quello rimasto negli spogliatoi nei primi venti minuti della Sardegna Arena, poi riassestato e in cerca dei tre punti,  la squadra dal gioco fluido e arioso del primo tempo con l’Atalanta, poi dimessa e rintanata nei propri ultimi sedici metri del finale di gara. La causa e la cura sono state diagnosticate dalla Dirigenza, nelle parole del post Milan – Atalanta, pronunciate sia da Leonardo che da Paolo Maldini, rappresentanti e testimoni di una ‘mentalità Milan’, che ora difetta nella testa e nelle gambe degli uomini di Gattuso. Fino a quando? Questo, si chiedono i tifosi rossoneri, che a fine partita hanno manifestato non solo la delusione, ma il disappunto per una partita guastata da un comportamento finale  remissivo, rinunciatario a dispetto di una prima frazione a tratti entusiasmante.  Lo spirito battagliero, la coscienza della propria forza,  rievocato dai due nuovi uomini di questa ritrovata ‘anima Milan’ deve guidare il tecnico rossonero nell’opera iniziata a fine girone di andata del torneo scorso e ripresa dal primo giorno di ritiro lo scorso luglio. Gattuso, oltre che ‘uomo Milan’, non avrà necessità di studiare per l’esame di mentalità, ma da uomo intelligente e umile saprà quali corde toccare per dare continuità di rendimento, solidità difensiva (il Milan prende sempre goal da dieci partite..) alla sua squadra, ma attenzione: Rino è stato giocatore e sa il pericolo e l’alibi incosciente che potrebbero creare alcune sue mosse o accorgimenti tattici che se rivolti  a  immaturi calcisticamente o mentalmente non attrezzati, potrebbero mettere in dubbio il ruolo di una figura che i tifosi rossoneri continuano ad adorare, come dimostrano le grida strozzate dei tifosi al  termine della lettura delle formazioni, chiuse dalla frase: “Allenatore, Gennaro Gat-tu-so”.

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