Walter BIANCHI: “La squadra è con GATTUSO. Mister SACCHI? I primi giorni BARESI non lo sopportava… Quando BERLUSCONI confermò Arrigo ci disse…”.

A ‘CARTA CANTA’ in onda ogni lunedì dalle 16 alle 18 a BALLANDO WEB RADIO è intervenuto al telefono Walter Bianchi, ex giocatore del Milan, approdato in maglia rossonera alla corte di Arrigo Sacchi, con cui aveva già vissuto altre esperienze in altre squadre (Cesena, Rimini e Parma) e che lo volle fin da subito durante la presidenza Berlusconi. Con lui abbiamo parlato del momento delle milanesi, di Gattuso, del modello ideale di terzino, di Spalletti, degli aneddoti su Sacchi e di Berlusconi.

Come analizzi il ritorno di Milano ai vertici della classifica di serie A?

“In questo momento direi che fa piacere vedere là davanti  le due squadre che sono state la storia del calcio italiano, anche se considero l’Inter sicuramente più attrezzata, con uomini di maggiore esperienza e qualità. Gattuso però sta facendo un lavoro straordinario, ha preso in mano un Milan in cui era difficile vedere realizzare tre passaggi consecutivi e nel mezzo della vicenda della cessione della Proprietà. Sinceramente la situazione rossonera di queste ultime stagioni mi aveva un po’ urtato,  perchè spiaceva vedere una Società così gloriosa in una situazione così tribolata…”.

Hai parlato di Rino, non c’è un collega o un ex compagno o collega che non ne esalti la figura. Eppure non ha vissuto un periodo tranquillo, che ne pensi?

“Gattuso sta trasferendo un grande senso di appartenenza a giocatori che forse lo avevano smarrito: la squadra ora è tutta con il proprio allenatore.  Parliamoci chiaro, il gioco non è ancora brillantissimo, come testimoniano le ultime partite, vinte con sofferenza con squadre inferiori. Mi sento confortato anche dall’ingresso di personaggi di spessore come Maldini e Leonardo”.

Tu eri un terzino che negli schemi di Sacchi doveva sapere difendere ma anche attaccare. Cosa deve saper fare il tuo difensore ideale?

“L’importante è che i terzini siano super attivi, partecipino  alla manovra, con o senza palla.  Nel calcio di oggi saper fare le due fasi è fondamentale, non ci sono più gli specialisti del ruolo, a parte i fuoriclasse…  Il calcio, però, rimane a mio parere un calcio d’attacco.  Con l’Udinese  non ho visto molta proposizione in attacco da parte dei difensori esterni del Milan, ma può essere un caso”.

Cosa ne pensi dei difensori dell’Inter e dell’impronta data da Spalletti a questa Inter?

“L’inter subisce veramente poco, quindi l’importanza del lavoro dei terzini dell’Inter è evidente. Spalletti sa di calcio, è affamato di questo sport: lo spostamento di Brozovic in quella zona di campo, dove è diventato un perno insostituibile, lo dimostra”.

Cosa ci dici di quelle leggende che raccontano di un Sacchi che mostrava alla squadra le videocassette con le immagini di Bianchi e Mussi?

“C’è qualcosa di vero, ma mi spiego: Arrigo voleva determinati movimenti che Franco Baresi non era abituato a fare, questo è un dato di fatto, non avendo fatto prima  quell’elastico che Sacchi richiedeva.  Può essere che in modo individuale, a Franco, abbia mostrato certe immagini per chiarire cosa volesse da lui. E’ capitato che nelle esercitazioni tattiche venissi  posto di fronte a Paolo Maldini,  perchè imparasse i movimenti da effettuare per contrastare l’ala destra avversaria, ma facendogli puramente da sparring partner. E’ ovvio, che un conto è che quei movimenti li faccia Walter Bianchi, un altro è che li faccia Maldini: con Bianchi puoi fare una prestazione dignitosa, con Paolo non vinci, stravinci.. Quando vidi da fuori, causa i miei infortuni,  campioni come Van Basten, Gullit, Virdis fare certi movimenti capii che Sacchi era arrivato anche a loro: ce l’avevamo fatta”.  Ricordo i volti di  Baresi, Virdis, i primissimi  giorni a Milanello, ogni tanto si giravano verso di me quando Sacchi dava indicazioni durante le esercitazioni, chiedendo a me o a Mussi  come c… avessimo fatto (sorride ndr) a sopportarlo, perchè il Mister era maniacale in quel senso, dando tutto sè stesso, lavorando per la squadra.

Che ricordo hai del presidente Berlusconi?

Fu importante in quel periodo anche l’atteggiamento di Berlusconi, di fronte alle difficoltà iniziali e alle feroci critiche della stampa ai danni di Sacchi: dopo l’eliminazione dalla Coppa Uefa, per mano dell’Espanyol, il Presidente  scese negli spogliatoi dicendo che non solo il Mister era confermato, ma che il contratto gli era stato addirittura rinnovato per l’anno successivo. Avremmo dovuto continuare a mangiare quella minestra…”.

 

foto maglia rossonera.it

 

 

 

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