Le PAGELLE nerazzurre di Milan-Inter 2-3. 28° GIORNATA
Handanovic 7: Respinge gli attacchi rossoneri che si rendono insidiosi ma non così tanto impegnativi per il capitano sloveno. Nell’ultima parte di partita invece salva il possibile autogol di D’Ambrosio che non basta per far segnare poi Musacchio ed è reattivo quando a pochi passi devia il pallone con mezza spalla e mezzo braccio: sarà questo il grande intervento di serata. Vola quanto può sul colpo di testa vincente di Bakayoko.
D’Ambrosio 7: In difficoltà quando c’è da difendere sul secondo palo facendosi quasi sempre anticipare. Questione di centimetri e il colpo di testa di Paquetà sorprendeva un’immobile Handanovic. Sulla sua corsia però funziona molto bene la fase offensiva: oltre al supporto a Politano si ritrova a buttare in mischia un pallone che per poco non arriva sui piedi di Martinez. Suo il gesto più stoico di serata quando s’invola all’ultimo minuto “parando” un tiro di Cutrone che sarebbe valso il pareggio beffa.
Skriniar 7: Spazza tutto quello che passa verso l’area di rigore oltre a mordere gli stinchi a Piatek che per una notte non spara colpi. Libero di colpire di testa in un corner nel quale non c’entra lo specchio della porta per poco.
De Vrij 7,5: Non poteva esserci occasione migliore per farsi perdonare l’erroraccio di giovedì’ scorso costato l’eliminazione dagli ottavi dei Europa League. Il muro questa volta regge, anzi, s’impone anche in fase realizzativa. Suo il gol del momentaneo raddoppio su cross di Politano.
Asamoah 6,5: L’uomo più in difficoltà nei primi 45 minuti ne esce con la sua esperienza sbagliando poco o nulla nella seconda parte di gioco. Entra più nel vivo dell’azione e se da una parte si diminuisce d’intensità, dalla sua si inizia a giocare. Bene anche in fase di copertura limitando le offensive di Suso.
Brozovic 6,5: Ancora acciaccato imposta e detta i tempi giusti in cabina di regia. Con un giallo sul groppone si limita a ciò per cui è stato programmato. In fase di costruzione lo si è visto avanzare di qualche metro lasciando arretrato Gagliardini per poter riempire più zone del campo (dal 73’ Borja Valero 6: Ricopre il ruolo del croato ma in una parte di partita maschia in cui il Milan cerca il tutto per tutto).
Vecino 8: Decisamente con un altro piglio rispetto alla partita di giovedì, si riveste da Garra Charrua e si mette a giocare da trequartista, sottopunta, attaccante aggiunto, insomma, un po’ di tutto. Apre le marcature anticipando l’arrivo di Romagnoli su un prodigioso assist di Martinez. Poi sfiora il gol una seconda volta ma sono i suoi continui inserimenti a mandare in tilt il centrocampo rossonero. Un capolavoro Spallettiano (dal 92’ Ranocchia: S.V.).
Gagliardini 6,5: Bakayoko gli fa vedere le stelle sia quando lo costringe ad una vistosa fasciatura alla testa dopo pochi minuti di gioco che quando perde la sua marcatura nel gol del momentaneo 1 a 2 facendosi sovrastare da uno stacco areo impetuoso. Un buon tiro dal limite costringe Donnarrumma alla smanacciata mentre lascia ordine in mezzo al campo sia in fase di copertura che in fase di inserimento.
Perisic 6,5: Bravissimo e utilissimo in fase di copertura aiutando un Asamoah parecchio in difficoltà. La sua fascia di competenza funziona meno rispetto all’altra ed infatti le azioni più pericolose arrivano dalla destra. Intelligente il taglio in area di rigore da cui partirà il cross che aprirà le danze nerazzurre.
Politano 7: Rigore procurato a assist vincente sulla testa di De Vrij. Difficile fare meglio anche perché a furia di fare su e giù per tutta la fascia le energie inevitabilmente finiscono. I continui allunghi costringono Gattuso a cambiare ben tre uomini durante tutta la partita intervallando Rodriguez, Kessie e Conti. Al cambio di modulo avversario lo si è visto agire, per pochi minuti, da trequartista proprio come nella partita contro l’Eintracht (dal 83’ Candreva: S.V.).
Martinez 7,5: Il Toro si prende la scena così come se l’era presa il suo mentore Icardi all’andata. Come di consueto lotta su ogni pallone e s’impadronisce di quel tiro dagli undici metri decisivo ai fini del risultato. La rabbia con cui esulta è la stessa che usa là dove non ci arriva per limiti dovuti all’inesperienza. L’Inter ha in casa un grande attaccante.
Spalletti 8: Prepara la partita in maniera tatticamente perfetta. Le offensive maggiori arrivano dai piedi di Vecino che si stacca dalla linea di centrocampo per andare ad agire come trequartista. L’Inter avanza verticalizzando mandano fuori uso la mediana rossonera. Gli esterni alti rimangono molto bassi in fase di copertura come se si giocasse con un 4-4-1-1 con un pressing moderato e a uomo sul portatore di palla avversario. Gattuso riempie l’area nerazzurra di attaccanti ma l’uomo da Certaldo si copre con Ranocchia e rivitalizzando la corsia di destra con Candreva. Con una coperta cortissima vince meritatamente anche il secondo derby di stagione.
Fonte foto: ilpost.it