C. RAIMONDI (Mediaset):” No ai giovani arbitri nei big match. Sul ‘mani’ di ALEX SANDRO non c’era nulla da capire… Contro la LAZIO un MILAN avvelenato. L’INTER è fuori dalla bagarre Champions”.

A ‘Carta Canta’ nel corso della trasmissione in onda ogni lunedì a Ballando Station One, lo scorso 8 aprile è intervenuto al telefono Claudio Raimondi, volto noto della redazione sportiva di Mediaset. Con lui abbiamo analizzato l’incontro in Lega Calcio tra Dirigenti, designatori, arbitri e Società di serie A, le ragioni degli errori arbitrali e i rimedi, un giudizio sulla sfida Juventus – Milan, le cause del momento negativo dei rossoneri, un previsione su Milan – Lazio e sulle chance Champions dell’Inter.

A tuo parere le idee degli arbitri sono così chiare, per nulla confuse, come ha ribadito Rizzoli in Lega lunedì scorso?

“Rizzoli bleffa in quanto è responsabile di questo progetto, ciò non toglie che gli errori sono confermati, sono eclatanti in tanti episodi. Direi però che non è il caso di far dirigere a certi giovani arbitri questo tipo di incontri: facciamoli crescere, sia Fabbri che Abisso, ma ci sono in palio milioni e milioni di euro per la qualificazione in Champions e siamo di fronte ad errori irreparabili. Sì alla crescita, ma non nei big match”.

Alla fine alla Juve non spostava nulla questa partita, non vogliamo credere ad un disegno, quindi quali sono le cause di questa direzione arbitrale disastrosa?

“Il danno è stato univoco. L’arbitro ragazzino, di fronte a uno stadio così importante, alla fine, soffre di quel famoso condizionamento psicologico. Nel faccia a faccia in Lega, le Società hanno chiesto maggior tutela”.

Sembra non essere chiara nemmeno l’interpretazione sui falli di mano, lo abbiamo verificato anche nello scorso week end. Che ne pensi?

“Sono d’accordo, ma quando poi osservo il ‘play’e il ‘replay’ al monitor con l’arbitro che vede più volte le immagini relative a certi episodi, francamente non so cosa ci sia più da capire… Mi sembra di notare la paura di prendere delle decisioni diverse e che ti fa tornare sulle proprie… sbagliate. Alcuni sono errori di presunzione, quando abbiamo visto il rifiuto di interpellare il VAR, altri sono esclusivamente tecnici, clamorosi”.

Hai visto un Milan diverso a Torino, reattivo. Cosa ti ha detto questa partita?

“Posso dire che ho visto un Bakajoko che spostato di nuovo nel suo ruolo è imprescindibile per questa squadra. Mi sembra che Biglia rallenti troppo la manovra e che il vestito di questo Milan, in assenza di Paquetà, manchi solo di conoscere chi rivesta il ruolo di attaccante esterno sulla fascia sinistra. Sposterà Cutrone, partirà con Castillejo o riproporrà Borini che garantisce anche compiti difensivi. Non credo proprio torni al trequartista… Il modulo sarà, a mio parere, indissolubilmente il 4-3-3”.

Quali sono le ragioni di questo momento non positivo nei risultati della squadra di Gattuso?

“I limiti sono tecnici, quelli che ti fanno perdere la partita nella ripresa. I cambi, della Juve, sono stati determinanti. Ma sono maggiori quelli psicologici: questa squadra ha bisogno di essere sotto pressione, come il suo allenatore, per risollevarsi. Ne sono la prova alcune partite, vedi quella di Udine, in cui era più libera mentalmente e capace di ottenere il miglior risultato. Non dimentichiamoci che il mercato estivo dei rossoneri ha dovuto compiersi in poche settimane, successive al cambio di Proprietà, con giocatori figli di precedenti gestioni. Un Milan in Champions credo avrebbe bisogno ad esempio di un terzino alla Alex Sandro e di un centrale che doveva essere Caldara, ma non apriamo il capitolo su quest’ultimo…”.

Decisiva la sfida con la Lazio per le sorti di Gattuso?

“La Società prenderebbe malissimo una sconfitta, ma non credo che Gattuso possa rischiare l’esonero. Mi aspetto, mi auguro, invece una grande reazione di squadra, perchè ora c’è il veleno… Il Milan non vince da troppo tempo. Se i rossoneri non battono la Lazio, subentrerebbe un problema di autostima, senza contare i contraccolpi a livello di scelte future di mercato. Conoscendo Gattuso, non credo che effettuerà questa scelta, ma fosse per me, mi giocherei il tridente Suso, Piatek, Castillejo”.

Il vantaggio dell’Inter sulle quarte, la fa ritenere ormai fuori dalla lotta e quindi sicura di un posto in Champions?

L’Inter è terza, incontrerà la Juve scudettata, distratta probabilmente da una probabile semifinale in Champions, andrà a Napoli ad affrontare una squadra che niente avrà più da chiedere. Solo con la Roma sarà una partita vera. L’inter è fuori da questa bagarre Champions”.

foto fcinter1908.it.

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