GIAMPAOLO sulla via di Damasco…O di Milano….

Chissà Michelangelo Merisi detto il “Caravaggio” come disegnerebbe l’avvento di Marco Giampaolo al Milan. Quando dipinse la conversione di Paolo di Tarso sulla via di Damasco il mondo per secoli ne rimase estasiato. Oggi l’arte e gli artisti hanno lasciato il campo a chef e cucine, ma a noi piace immaginarlo così il cammino del travagliato ed introspettivo allenatore di Bellinzona. Marco Giampaolo è uno di quelli a cui puoi dire “uno di noi”. Sì perché nella vita quello che ha ottenuto l’ha sudato fin dalla nascita. Uno che ha provato l’emigrazione in suolo svizzero dove il padre muratore lavorara a Bellinzona e la madre in un’ industria tessile. Poi il richiamo d’Abruzzo e sicuramente del mare di Giulianova fanno sì che la famiglia Giampaolo tornasse da dove era partita. Lì Marco cresce e gioca insieme al talentuoso fratello Federico nella squadra della sua città. Una carriera breve e priva di grosse soddisfazioni. Quando la caviglia a trent’anni cede mentre gioca nel Gualdo il marpione Ivo Iaconi lo avvia alla panchina. La scalata parte da qui : da allenatore in seconda a Pescara, Giulianova e Treviso. La prima panchina vera ad Ascoli nel 2004 con Massimo Silva angelo custode. Nel 2006 va al Cagliari e iniziano i teatrini con Massimo Cellino ma nel frattempo Giampaolo supera a pieni voti il master federale di Coverciano ed ottiene e il patentino di prima categoria. Sembra l’inizio di una scalata, ma la carriera si impantana tra Siena, Catania, Cesena e Brescia. Proprio con le rondinelle bresciane si ripete la storia di Cagliari : mandato via e richiamato il fiero Marco non accetta perdendo presenze in panchine e moneta. Dirà come a Cagliari che la dignità non ha prezzo. Occorre ripartire perché di rendita ancora non si può vivere e si riparte dalla Lega Pro a Cremona dove finisce ottavo e rescinde a fine stagione. La ripartenza viene premiata e l’ Empoli su consiglio di Sarri lo chiama in panchina. E’ la rinascita : decimo posto e bel gioco. L’Italia e la Sampdoria scoprono definitivamente questo allenatore definito da Arrigo Sacchi “maestro di calcio”. Dal 4 Luglio 2016 è sulla panchina dei blucerchiati e pur non conquistando nulla di che e collezionando due decimi ed un nono posto anonimo in classifica il suo 4-3-1-2 incanta gli addetti ai lavori ed i tifosi. Basterà tutto ciò ad emozionare la Scala del Calcio? Marco Giampaolo è uno intransigente, uno che va per la sua strada. Quando la Samp stentava gli venne chiesto di cambiare qualcosa e lui rispose che sarebbe come chiedere ai Rolling Stones di suonare il liscio. I Rolling continuano a suonare e noi aspettiamo una tela di Caravaggio.

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