Le PAGELLE nerazzurre di Inter-Udinese 1-0. 3° GIORNATA

Handanovic 6: Poco sollecitato, chiude comunque con sicurezza ogni velleità dei friulani.

Godin 6,5: Mezzo punto in meno per un errore in chiusura nel secondo tempo. Si impadronisce della sua fascia con autorevolezza e qualità. Suo l’assist per il goal vittoria di Sensi. Una certezza.

De Vrij 6. I compagni di reparto lo assistono e lui si limita a fare il suo.

Skriniar 6,5 : Mostra la consueta sicurezza, lotta, spinge e propone l’azione.

Candreva 6: Meno incisivo e preciso, stavolta. La fascia da quella parte rimane comunque di sua proprietà. Da applausi uno stop nel finale.

Barella 5: Fatica a trovare una sua collocazione in mezzo al campo. Una sola sventagliata non basta. Si fa ammonire per una brutta entrata, ma è questo, notoriamente un aspetto su cui Conte dovrà lavorare per non incorrere in squalifiche pesanti. (dal 46′ Gagliardini 6,5: Entra con il giusto atteggiamento, va più volte al tiro e regala robustezza al reparto).

Brozovic 6,5: Sa sempre come e cosa fare, cresce con il passare dei minuti e distribuisce con sapienza.

Sensi 7,5: E’ l’uomo di Conte, corre, dribbla e si avventura in dribbling e cambi di passo entusiasmanti. Segna un goal da consumato ariete d’aria di rigore. Che altro dire?

Asamoah 6,5: Sarà dura scalzarlo da quella zona. Svolge il suo compito con abnegazione e stile, arrivando quasi alla conclusione che meriterebbe,

Politano 6,5: Buona prestazione da seconda punta, si muove con scioltezza e colpisce un palo nel primo tempo. Una garanzia per il futuro e per le soluzioni là davanti. (dal 80′ Sanchez sv: Entra e pare subito a suo agio, qualche pallone distribuito con classe all’interno dell’aria avversaria. Il giocatore non si discute).

Lukaku 5,5: Lo stadio lo acclama sin dal riscaldamento. Pare appesantito e in ritardo di condizione, Stavolta non incide. (dal 65′ L. Martinez 6: Qualche spunto e un tentativo di conclusione. Sanchez lo cerca subito, buon segno).

All. Conte 7: In testa alla classifica e Juve a distanza. La squadra assorbe i suoi dettami e la sua voglia di affermarsi il migliore. De Paul lo agevola con una scellerata espulsione, ma la colpa è solo del gioiello udinese.

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