Mister PIOLI, permettimi di chiederti: perchè out BONAVENTURA? Ancora SUSO? Ora che hai IBRA, le due punte, mai?
Ci sono partite che per svariati motivi non conducono al risultato sperato, ma capaci di mitigare l’amaro in bocca, attenuato da una sensazione di compiacimento, per aver comunque assistito ad uno spettacolo che solo il finale ha guastato. Questo al Milan, non succede da tempo, ormai. Questa squadra mostra cicatrici che tornano ad aprirsi periodicamente, costantemente ormai. Poteva essere la giornata perfetta, per chi non avesse voluto guardare alla classifica: ecco apparire Ibra, che per ultimo calpesta il prato per il riscaldamento, in uno stadio quasi colmo, che grida il suo nome e l’antico inno: “Ooohhhhh Ibra-hi_mo-vic…”, Invece, passano i minuti e si assiste al solito Milan, malato cronico ormai, inerme, svuotato di idee e con un orgoglio quasi sotterrato. Ecco allora in bella mostra gli errori maldestri di Calabria, l’indolenza irritante di Suso, il girovagare senza meta di Calha (un mio pupillo, mai nascosto o sconfessato), la desolante solitudine e abbandono in cui si agita il fantasma di Piatek. Si scalda, Zlatan, a fine primo tempo e come previsto dagli osservatori più acuti, Pioli dovrà ricorrere a lui per cambiare lo stato invariato e stanco delle cose di casa Milan. Ma qui, invece, le mosse che non abbiamo capito, Stefano. La prima: esce Bonaventura, non nelle sue giornate migliori, ma autore, nei 56′ in cui è stato lasciato in campo, di tre tiri, che nello score finale della partita lo eleggeranno come colui che ha effettuato le più numerose conclusioni a rete. Jack è stato, nell’era Gattuso, fin quando il grave infortunio lo ha stoppato per un anno, uno dei migliori marcatori e con Pioli, dal momento del rientro da titolare, fra i migliori realizzatori (nella pochezza e desolazione dell’attacco rossonero, il quart’ultimo della serie A). Vogliamo parlare della qualità di Jack? Ecco Stefano, per le considerazioni di cui sopra e per la tua stessa ammissione odierna di un Milan senza qualità, perchè mai la sostituzione di Bonaventura, capace tra i tuoi pochi, a dialogare con Ibrahimovic proprio nel momento del suo ingresso in campo, coinciso invece con l’esclusione del più eclettico dei giocatori a tua disposizione? Mi piacerà potertelo chiedere con l’educazione e il garbo che ha contraddistinto i nostri confronti in conferenza stampa. La seconda questione ha un nome sin troppo facilmente identificabile, Jesus Suso, lasciato, permettimi di dire Stefano, incoscientemente in campo sino al 90′, con uno stadio furente e indisposto nei confronti di un calciatore che tutto sembrava tranne un titolare da Milan, seppure mai discusso dai tecnici via via succeduti. Ma Castillejo sarebbe tanto peggio di questo irriconoscibile Suso? In una formazione capace di effettuare 31 (!!!!) cross in tutta la gara, Jesus si reso protagonista (in negativo) di 13 di questi. Un dubbio mi assale: ma chi si occupa di migliorare la capacità di crossare da parte di calciatori della massima serie? Ricordate il lavoro fatto su Mauro Tassotti, dal suo arrivo a Milano? Andiamo tutti a vedere poi il calcio pulito al pallone che partita dai piedi divenuti vellutati del Tasso… Difficile ora compiere tale prodigio su Calabria, Suso, Leao & C.? Terzo, ma non ultimo dubbio, Mister: con uno Zlatan, in evidente difetto di condizione, ma che ha indossato i panni del ’10’, giocando da fermo e servendo assist a destra e a manca , perchè non dare una possibilità a Piatek, libero di sfruttare le golose opportunità offerte dl genio svedese, invece che affidarsi al solito evanescente, indisciplinato e anarchico Leao? Saranno giorni lunghi e difficili per un Pioli apparso giustamente irritato e nervoso sin dalla conferenza domenicale pre Milan – Sampdoria. Ora però è tempo di scelte, Stefano: Avanti con le certezze e con chi dimostri di voler dare anche solo quel poco che ha. Questo Milan non manca solo di qualità, ma anche di piglio, orgoglio e tecnica. Si punti sui Donnarumma, Theo, Romagnoli, un più intraprendente Bennacer e naturalmente su quello là davanti, che presto tornerà in condizione e a spallate si farà largo. Non lasciamo che sia poi tardi e che risulti sterile applaudire un Ibra per pochi, che ha scelto il Milan e Milan, ma che sarebbe davvero triste vedere vittima di una squadra imbelle. Sveglia, perchè una classifica indegna, ora mette anche paura…
foto corrieredellosport.it
UNa squadretta che non merita il palcoscenico di San siro Suso…da oratorio