Le PAGELLE nerazzurre di Inter-Fiorentina 2-1. QUARTI COPPA ITALIA

Handanovic 6,5: Primo tempo da spettatore non pagante salvo poi intercettare il finale di un’azione in cui Vlahovic perde quel mezzo secondo che poteva ribaltare il risultato. Il suo intervento vale come un gol.

Godin 6: Non certo una serata indimenticabile per l’uruguaiano che tra le tante incertezze rischia di procurare un rigore su una trattenuta abbastanza vistosa sul connazionale Caceres.

Ranocchia 6: Sostituisce De Vrij e lo fa dignitosamente. Porta a casa la pagnotta salvando un pericoloso pallone arretrato.

Bastoni 6,5: Altra grande prova di maturità per l’italiano che sotto gli occhi di Mancini non può che credere nell’Europeo. Il primo ad avanzare e a cercare l’imbucata vincente perché se non c’è Brozovic tocca a lui inventarsi qualcosa.

Young 6,5: Prima l’esordio in campionato sulla destra poi quello in Coppa Italia sul lato opposto. L’inglese non delude e regala una prestazione di spessore fatta di corsa e sacrificio. Ps: altri 90 minuti, alla faccia del giocatore finito.

Vecino 7: Dopo aver disfatto le valigie ed essere rimasto ad Appiano stupisce tutti per la qualità messa in mostra. Tanta voglia e tenacia per chi ha sempre trovato poco spazio ma che ha sempre dato tanto alla causa nerazzurra. Dá il via all’azione del vantaggio con un pregiato colpo di tacco, va vicino al gol con un buon colpo di testa e ha la forza per una progressione sul finale della partita. What else?

Barella 7,5: L’mvp di serata è lui che grazie soprattutto al suo splendido gol manda l’Inter in semifinale di Coppa Italia. Giganteggia in mezzo al campo dimostrando a tutti di essere tornato.

Candreva 7: Spedisce i compagni negli spogliatoi in vantaggio sul finale di primo tempo grazie ad una delle sue più classiche spinte a tutta fascia. Tornato dopo aver scontato la squalifica in campionato mostra tutta la sua freschezza (dal 74’ Moses 6: Pochi i palloni toccati non per colpa sua ma per una fase di partita in cui l’Inter cercava tutto tranne che spingere).

Sanchez 6: È lui la novità di serata, non tanto per il nome quanto per il ruolo. Agisce da trequartista con il compito di abbassarsi ed andare a prendere il pallone quasi in cabina di regia. Compito difficile e che forse non è nelle sue corde però ci prova. Con la squalifica di Martinez ora toccherà a lui (dal 66’ Eriksen 6: da una Scala all’altra esordisce mettendo in mostra una delle sue più grandi abilità, la personalità. Batte corner, punizioni e palleggia in mezzo al campo, non male come biglietto da visita).

Martinez 6,5: È la sua partita, anche perché la squalifica di domenica scorsa gli impedirà di giocare i prossimi due match. Ringhia e cerca di essere ovunque arrivi il pallone. Regala forse involontariamente l’assist per il gol di Candreva.

Lukaku 6,: Partita generosa e allo stesso tempo difficile. La Fiorentina difende in 5 e lui non può che controllare, proteggere e smistare i palloni che gli arrivano. “È un lavoro sporco e qualcuno lo dovrà pur fare” (dal 88’ Esposito: S.V.).

Conte 6,5: Nel post partita rende spiegazioni sull’innovativo modulo 3-4-1-2. Le tante assenze (soprattutto a centrocampo) lo spingono a scelte obbligate. Sanchez trequartista, Vecino e Barella in mezzo perché unici disponibili e gli esordi di Moses e Eriksen. Primo tempo molto brutto ma nella ripresa si intuisce che qualcosa è cambiato. Solito vantaggio e solito pareggio avversario ma stavolta l’Inter reagisce e si porta a casa una meritata semifinale.

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