Ho visto MARADONA… Lunga vita a ‘EL DIEZ’.

La notizia della scomparsa di Diego Armando Maradona mi arriva con una notifica sul cellulare a cui non voglio credere. Si attendono conferme, ma dopo pochi minuti la stampa della sua Argentina ne sancisce l’ufficialità. Tante volte nel corso degli anni sono rimbalzate voci, indiscrezioni, false notizie che descrivevano Diego sull’orlo del precipizio. Tante immagini, riprese video, per lo più mascherate da ‘vigliaccate’, perchè non suffragate dal mero diritto di cronaca, irridevano e contaminavano l’idea, il simbolo di colui che, a detta dei più, era ed è il Calcio. Personalmente ho avuto il privilegio (ogni tanto l’anagrafe rende giustizia, non è solo impietosa) di vivere adolescente gli anni della sua grazia agonistica, regalata agli amanti del dio Pallone. Un giocatore, perché qui si parla di sport, non di educazione civica,  galateo o di altre discipline che nulla hanno a che fare con i giudizi estetici, espressi nei confronti di chi sempre mi aveva incantato, incuriosito, strappato sorrisi nel vederlo tuffarsi nel fango,  nel corso di allenamenti in cui alla fine decideva di partecipare da disincantato protagonista. Ho sempre ammirato le sue esultanze, genuine, vere, non costruite a tavolino o teatrali come quelle a cui spesso assistiamo. Maradona era vero, era quello che si mostrava, poteva essere idolatrato o sconfessato, odiato fino a scatenare i cori più beceri e gli insulti agli inni Nazionali. I tocchi con cui accarezzava l’attrezzo di lavoro e divertimento a lui più caro erano delizia per gli occhi, spesso incomprensibili nel tentativo di interpretarne il gesto che al suo esecutore pareva persino banale.  Maradona martoriato da interventi duri, irregolari al punto da interiorizzarne il dolore, solo a rivederle, in un calcio in cui i contrasti sono affievoliti, non esaltati se non dalle urla che i calciatori di oggi non risparmiano al minimo scontro, ora amplificato dalla sordità degli stadi vuoti. Grida di esagerata o teatralizzata sofferenza che risultano spesso fastidiose e irriverenti nei confronti di chi, come Diego, quelle entrate le ha subite senza mai accentuarle o enfatizzarle.  Maradona lascia un vuoto incolmabile a chi ama il Calcio come arte, disegno, spettacolo, esaltazione e dolore forte.  ‘El Diez’ è solo e sarà lui ai miei occhi, il Calcio deve qualcosa a Maradona, sarà bene tenerlo presente sempre, per continuare ad apprezzare uno sport che unisce, ma spesso divide, come era per Diego.  Ho visto Maradona, non me l’hanno raccontato. Viva Maradona.

foto spazionapoli.it

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