L’INTER si fa quadrata, vince e convince grazie alle CERTEZZE di Conte: dal MEDIANO ai GREGARI. I giochi sono riaperti, ma alla lunga servirà QUALITÀ.
E’ un‘Inter che vince e convince e che quasi ci verrebbe voglia di definirla 2.0. Sì perché quella vista nelle ultime due partite è diversa dall’Inter vista da inizio anno e non solo per i risultati conseguiti sul campo.
Molte volte si dice che nel calcio, essendo uno sport di movimenti, schemi e moduli contano fino ad un certo punto: vero solo se in campo hai genio e fantasia, in poche oramai se lo possono permettere.
Il modo con cui mister Conte ha plasmato la nuova Inter è lo stesso che ha terminato la stagione precedente: quel 3-5-2 a lui caro ma senza trequartista e con gente più affidabile e meno da copertina. Ecco il perché dell’utilizzo e della continua crescita di Gagliardini e di Darmian. Quest’ultimo già conosceva i dettami di gioco del tecnico leccese ai tempi della Nazionale, il primo perché senza tanti fronzoli rende di più della qualità indiscutibile di Eriksen che però, per caratteristiche, poco si amalgama con il modulo che rende di più con il classico mediano e i due interni con gamba, fisico e ritmo. Anche il danese però, così come Sensi, saranno utili in determinati momenti della stagione perché un po’ di qualità servirà.
In difesa la quadra sembra essere stata trovata con Skriniar-De Vrij-Bastoni mentre davanti la Lu-La non smentisce. Sanchez è il dodicesimo uomo, mentre Hakimi è nella posizione ottimale per poter crescere senza troppe pressioni: le parole del tecnico, della dirigenza e dei suoi compagni (Ranocchia l’ultimo ad averlo difeso durante la conferenza pre-Champions) gli permetteranno un inserimento più soft rispetto ad un mese fa.
Il centrocampo è ancora una volta col cartello “lavori in corso” perché Kantè, o uno alla Kantè, rimane l’obbiettivo numero uno dell’allenatore. Meno fantasia ma più muscoli, meno prime donne ma più gregari. Solo così quest’Inter potrà davvero funzionare.
Fonte foto: eurosport.it
