INTER: è tempo di CALCIOMERCATO. Dove intervenire? Sì a GOMEZ, no al vice LUKAKU (per ora). Cambio di STRATEGIA per l’assalto al TITOLO.

E’ già tempo di mercato e come spesso accade l’Inter vuole rendersi protagonista. Ci era riuscita un anno fa con l’acquisto di Eriksen dal Tottenham in un operazione che però non ha portato i benefici sperati. Ora è proprio lui l’uomo chiave del mercato nerazzurro che se liberasse il danese, porterebbe in dote non solo il risparmio di un ingaggio da oltre 7 milioni di euro, ma anche riempire quella casella a centrocampo che Conte vorrebbe definire con un giocatore con caratteristiche completamente differenti. Fisicità, ritmo, interdizione e con capacità, all’occorrenza, di impostare: Kantè rimarrà un sogno, Paredes ha quelle doti. Occhio però al rientro di Vecino che tanto scarso non è, può far comodo in più di un’occasione.
Ma serve davvero un altro centrocampista a questa squadra? Dipende, perché se si guarda l’ultima partita dell’anno solare a Verona, Conte ci ha stupiti con un nuovo modo di giocare: un 3-4-2-1 che fa pensare forse più ad un’esigenza in attacco che in mezzo al campo.
Assodato che a questa squadra manca un esterno sinistro a tutta fascia (Young altalenante e Perisic non convince) meglio buttarsi sul mercato alla ricerca più di un uomo di fantasia, con abilità nel saltare l’uomo e che possa giocare da seconda punta. Non a caso circolano sempre con più insistenza i nomi argentini di De Paul dell’Udinese e Gomez dell’Atalanta. Entrambi rispecchiano quel prototipo di giocatore che manca in questa squadra, colui capace di rompere gli schemi e mettersi in proprio. Un Eriksen made in Italy per intenderci. Difficile arrivare al primo, un po’ più facile per il ‘bad boy’ di Gasperini. Lautaro Martinez ben si è predisposto in quel nuovo ruolo e Sanchez, spesso infortunato, può essere alternato a dovere.
Un vice Lukaku? Forse in tempi di competizioni europee che però l’Inter ha già smesso di disputare. Il belga ha già fatto capire di non patire particolarmente la stanchezza da partite ravvicinate e in tempi in cui è difficile rendersi protagonisti sul mercato forse è meglio usare quelle poche risorse in altre zone del campo. Per adesso, perché poi in estate ci sarà da capire il futuro di Handanovic, della difesa che non ha riserve all’altezza e di un centrocampo da puntellare.
Un mercato povero ma che può portare in dote l’uomo che l’Inter già cercava un anno fa e che, proprio come un anno fa, può portare all’assalto al titolo.

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