La seconda Vita di Messias fa sognare i rossoneri. Il volo di Junior ad un passo dal cielo.
Madrid – Una storia scritta dal cielo. Una storia che però parte dalla polvere come spesso accade per molti. Dalla polvere al cielo c’ è però solo una strada percorribile : la perseveranza. Per uno che di cognome fa Messias poi è tutto un po’ diverso. Junior Walter Messias è nato a Belo Horizonte, in Brasile, dove in tanti all’ombra del Rio das Velhas sono oriundi italiani e forse lì questo incrocio carioca – italico rende speciale la sua vita e la sua storia sia personale che calcistica. La vita ed il calcio che si intrecciano è il titolo della sua storia. Messias si potrebbe scrivere è uno di noi. Al contrario di tanti che nascono calciatorini dalla scuola calcio in poi tutti già impomatati e belli. Junior è uno che se dovessero gridargli da una curva << andate a lavorare>> potrebbe rispondere io scaricavo e portavo frigoriferi in spalla per mezzo Piemonte. Uno che faceva il fattorino e nei giorni liberi andava a pulire la Chiesa di Gozzano dopo aver pregato e lodato il Signore. Già il Signore. Colui che dà la forza per tutto. Colui che sicuramente ha salvato la vita di Junior, quella notte che dopo il matrimonio di suo fratello ha tirato sano e salvo dalla sua macchina un ragazzo che aveva bevuto tanto e non si accorse più di nulla. Da allora l’alcol è stato sostituito dai Salmi della Bibbia e la vita di questo ragazzone fattorino e calciatore amatore con i peruviani dello Sport Wariqe è letteralmente cambiata. Le conversioni alla San Paolo sulla via di Damasco sono tanta roba e cambiano il corso della storia sia personale che di chi sta accanto. Poi capita che mentre giochi così per la voglia di giocare passi uno come Ezio Rossi che in campo era una roccia e decida di portarti con sé. Lì ti inizia a cambiare la vita ed il tuo libero arbitrio è nelle tue mani ed in questo caso nei tuoi piedi. La scalata alla montagna dell’esistenza inizia da qui. Al Casale in D Junior semina avversari e guadagna 1500 grazie al pallone. Meglio di scaricare e portare frigoriferi in spalla. La classe e la corsa sono di categoria superiore e se ne accorgono a Crotone dove il direttore Beppe Ursino riesce a scovare campioni come un segugio da tartufi. Qui conquista la Serie A sul campo sulle note di Rino Gaetano. Non è un caso che l’Olimpo arrivi sotto il cielo più blu della terra. La luce è qui. Poi accade che a quasi 30 anni ti chiami il Milan. Se ti sceglie uno come Paolo Maldini non è un caso. Quando Junior è arrivato a Carnago qualcuno ha storto il muso per uno che arriva in prestito dal Crotone a 30 in rossonero. Un pizzico di sfortuna quando durante il primo allenamento a Milanello s’è infortunato e oltre due mesi fermo. Poi capita che il destino ti porti a giocare contro l’ Atletico de Madrid al Wanda Metropolitano che è una bolgia per natura e per uno che ha fatto l’ Eccellenza e tanta Serie D è già da tramandare ai posteri. I rossoneri sono quasi fuori dalla Champions, ma Pioli al 20’ della ripresa sullo 0-0 toglie Krunic e butta nella mischia Junior. Nella mischia pure Ibrahimovic per aggrapparsi ancora al sogno di andare agli Ottavi. Ibra e Messias prima fanno le prove, ed a quattro dalla fine Kessié crossa in area di rigore e Messias vola in cielo per colpire di testa ed insacca in rete. La gioia è infinita per la truppa di Pioli e per il ragazzo di Belo Horizonte che di testa aveva segnato alla Bustese (di Busto Arsizio) ed ora invece ha zittito il Cholo ed un intero stadio. Dopo il goal ha pianto abbracciato dal Mister e da tutti i compagni. Il Milan è ancora in corsa. Forse la vita di Junior cambierà ancora, ora prende quasi un milione l’anno. Forse non affitterà più il pedalò d’estate come facciamo tutti noi, forse qualche aria in più se la tirerà ma ciò che conta è che la sua storia continuerà e sarà d’esempio per tanti e non solo nel calcio. Una seconda vita è un miracolo che non tutti hanno. Devi suonare l’armonica finché la bocca non sanguina.
Bravo il nostro giornalista che in ogni articolo ci avvicina alla vita del calciatore scelto… non per questo tif
eremo mai Milan…anzi sempre Forza Inter..ma una parte di questo straordinario giocatore ormai sta nel cuore.