CAPOLISTA e senza EUROPA, il MILAN di PIOLI riparte da UDINE per il PRIMATO. Obiettivo? EMULARE L’INTER di CONTE.
Primo in campionato e ultimo in Champions League, una situazione alquanto kafkiana per gli uomini di Stefano Pioli, che dopo la sconfitta interna contro i Reds di Jurgen Klopp si rituffano in campionato da capolisti, affrontando un’Udinese che da qualche giorno non fa più capo a Luca Gotti. “La consapevolezza di essere un gradino sotto le più grandi d’Europa, ma con un margine che si può colmare”, così si è espresso Alessandro Florenzi, replicando alla nostra domanda post gara, perchè se è vero che il Milan termina ultimo in un girone di ferro, escludendosi di fatto la chance di partecipare anche alla più modesta Europa League, dall’altro lato quest’esperienza è da considerarsi estremamente terapeutica per ognuno di questi ragazzi, specie per chi non aveva neanche mai calcato il campo in una competizione così prestigiosa. Klopp a fine gara definisce il Milan la migliore squadra italiana in questo momento, detto da uno che di trofei, nel recente passato ne ha visti parecchi, non è poi un complimento di poco conto, con i mesti ricordi che riaffiorano, ripensando a quella partita col Cholo a San Siro, che poteva finire in tutt’altro modo. Ritendendo quindi chiuso il capitolo Europa, almeno per quest’anno, ora la testa va inesorabilmente al campionato e pronti via sabato sera Ibra e compagni se la vedranno contro L’Udinese del nuovo allenatore Cioffi, anche se in via provvisoria sulla panchina friulana. Se è vero che vedere il Milan ultimo e già fuori dall’Europa stona e non poco, dietro a questo “fallimento” europeo potrebbero esserci invece dei favorevoli vantaggi, che Antonio Conte conosce perfettamente. L’anno scorso alla guida dell’Inter sfruttò a pieno questo “handicap” europeo, superando di slancio proprio i rossoneri che si laurearono campioni d’inverno. Molto più tempo per allenare i giocatori ed affinare gli schemi, riducendo la possibilità di infortuni, non possono essere un dettaglio da poco in quel di Milanello, specie in questo periodo. Verrebbe da dire, non tutti i mali vengono per nuocere, con Stefano Pioli perennemente in emergenza che ad Udine potrebbe fare ancora a meno di Rafael Leao, provando. a recuperarlo per il big match contro il Napoli. Toccherà a Ibra fare gli straordinari e trascinare i rossoneri più a lungo e davanti in classifica, con la consapevolezza che per il Milan europeo c’è ancora tempo. Ora c’è l’Italia, da conquistare.
fonte foto: calcionews24
in europa si puo giocare per soldi e per vincere. per vincere….abbiamo tanta..ma tanta strada da fare, sia il milan che le altre italiane. milan porto, milan liverpool e juve chelsea parlano chiaro. per vincere in europa ci vuole uno sceicco con qualche miliardo da buttare e fair play …..da ridere….chi guarda giustamente i bilanci…non vincera’ mai niente
Diciamo che per ora il Milan avrebbe bisogno consacrarsi in Italia.. per l’Europa c’è tempo..