Il MILAN si aggrappa a GIROUD, centravanti vero. S. INZAGHI e PIOLI a due facce: PIOLI corregge gli errori, S. INZAGHI non legge il MATCH.
Due erano i risultati utili all’Inter di Simone Inzaghi, uno solo forse quello da rincorrere per i rossoneri di Stefano Pioli nel Derby di ritorno di questa lunga stagione. Partono bene i nerazzurri, padroni del campo per un’ora scarsa, Milan alle corde, spaesato, impaurito e forse penalizzato da alcune scelte tecniche e tattiche del suo allenatore. Sbaglia l’Inter a non chiudere la partita: Perisic mostra gamba e voglia, Lautaro e Dzeko però non lo assistono. Pioli si ravvede nella ripresa, fuori uno stralunato e sballottato Kessie, spazio al più idoneo interprete del ruolo in casa Milan, Brahim Diaz. Entra anche J. Messias che rileva Saelemaekers, non nella sua migliore giornata. Il Milan cambia marcia e atteggiamento, Inzaghi tiene a freno i suoi e i rossoneri conquistano metri su metri in campo. Inzaghi stavolta non legge la partita e tira fuori i migliori pezzi del suo centrocampo. L’episodio contestato dello scontro a centrocampo tra Sanchez e Giroud alimenterà discussioni e retro pensieri, ma non cambia lo sviluppo, il giudizio e forse anche l’esito finale di questo Derby di Milano. Il Milan mostra di avere, nell’occasione, un centravanti scaltro e pronto a sfruttare prima e a costruirsi poi le poche chance concesse da avversari e compagni. Il Milan si aggrappa a Giroud, il suo unico centravanti di ruolo a disposizione, al cuore del suo nuovo incontrastato leader Sandro Tonali e alla freschezza di Diaz. Un Derby in cui da una parte Inzaghi pecca forse di eccessiva prudenza o supponenza o semplicemente fallisce le mosse nel momento cruciale del match. Pioli, dall’altra, passa 50 minuti in balia delle sue decisioni, si corregge e si fa trasportare dall’ebbrezza della vittoria, fino in cima al mucchio selvaggio creato sotto la Sud. Basterà per fronteggiare l’armata nerazzurra? Il calendario è pronto a dare le prime risposte, ma ad oggi la sfida è aperta e intrigante. Si dice che l’allenatore incida in minima percentuale, ma la sfida tra le due milanesi (senza dimenticare le altre avversarie) forse sarà vinta da chi, tra i due loro tecnici, dimostrerà di saperla vincere.
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