Il MONZA alla ‘prima’ sbatte contro la SERIE A. SQUADRA in costruzione, ma molte note POSITIVE. A STROPPA il compito di dare un volto nuovo ai BIANCOROSSI.
Nessun punto in classifica al debutto nel suo primo campionato nella massima serie calcistica italiana per il Monza di Berlusconi e Galliani, uscito sconfitto 1-2 contro il Torino davanti a quasi undicimila spettatori. Stroppa affida le chiavi della porta a Di Gregorio, autore di una parata eccezionale e molto sicuro nel corso di tutta la partita, nelle uscite e nelle ripartenze. La difesa è vestita a nuovo praticamente, con il solo rodato Carlos Augusto (in ottima condizione) ad affiancare i due nuovi arrivati (ancora con le valigie da disfare forse) Pablo Marì e Marlon. La scelta a posteriori potrà risultare azzardata, data la impossibilità di averli testati in altre precedenti uscite. Saranno purtroppo delle disattenzioni difensive dei due neo acquisti e dello sfortunato intervento di Carboni a condannare il Monza nei due goal realizzati dal Torino. I granata giocano comunque meglio e in altre occasioni solo l’imprecisione nelle conclusioni e la buona vena di Di Gregorio hanno impedito un passivo diverso. Nei cinque di centrocampo il Mister schiera i ‘new entry’ Filippo Ranocchia e Samuele Birindelli. Il primo giganteggia nel primo tempo, testa alta, gran movimento e possente tiro da fuori per poi calare fisicamente nella ripresa, sostituito da Stroppa. Birindelli invece, dopo un primo tempo poco servito, sale di impeto e corsa nella ripresa, riproponendosi più volte sulla fascia e rischiando un goal da antologia, servito da uno splendido tacco di Dany Mota. Bene D’Alessandro, apparso in forma da serie A, meno lucidi e propositivi Valoti e Barberis. Davanti il tecnico butta nella mischia il gioiellino Gianluca Caprari e il prestante Andrea Petagna. L’ex Verona (già alla corte di Stroppa a Pescara) mostra grandi doti tecniche, ma colpito duramente all’inizio della gara, finisce con l’estraniarsi per poi essere sostituito. Petagna partecipa molto al gioco, anche in fase di contenimento, ma per lui solo un’occasione da rete, su cross e mancato colpo di testa finale. La squadra biancorossa subisce nel primo tempo ma nel secondo crea qualche patema agli uomini di Juric, mostrando un Dany Mota parso ispirato (a segno nel finale) e un gioco più offensivo e finalmente dentro l’area avversaria. Per Stefano Sensi solo poco più di un quarto d’ora, troppo poco, ma evidentemente non poteva dare di più, per un acquisto su cui Stroppa si è più volte speso con entusiasmo. Questa è la serie maggiore, gli errori vengono spesso amplificati ma risultano il più delle volte letali. La squadra è in costruzione obbligata, non si poteva certo ripartire dalla rosa che ha raggiunto con grandi meriti la storica promozione. Si lasci lavorare il tecnico anche se il calendario fitto non darà tregua: sarà il campo la migliore palestra, ma il campionato scorso ha dimostrato che tempo ce ne può essere e che il lavoro alla fine premia la costanza e la voglia di rimanere a giocare con i Grandi.
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