ITALIA a casa senza DIGNITA’ e QUALITA’ . Scelte sbagliate, EQUIVOCI tattici. Le COLPE di SPALLETTI.
Finisce solo con qualche giorno di ritardo l’Europeo germanico della banda Spalletti. Una Nazionale da brividi sin dall’esordio con la modesta Albania, in cui solo un discreto primo tempo (ma consideriamo l’avversario…) aveva nascosto le lacune che dalla seconda parte di quella partita sono via via emerse. I commenti positivi, incensanti che tanti si erano concessi dopo quella vittoria sembravano non volere analizzare le incertezze, le paure, la mancanza di valide alternative di gioco che questa ‘compagine’ (scusate ma il termine più gentile dopo ieri sera è questo, ma ci arriveremo) aveva manifestatamente mostrato. La ‘non partita’ contro la Spagna ci aveva messo davanti alla dura realtà: mai avremmo potuto competere con alcune di queste avversarie: totalmente annichiliti sul piano tattico, tecnico e fisico.
Dove avremmo potuto arrivare? Ci si voleva forse appigliare alla buona sorte che ci aveva condotto a vincere la stessa competizione nel 2021? La disperata sfida e rincorsa alla Croazia di qualche giorno fa avrebbe potuto dare la svolta. Alcuni azzurri, al termine di questo incontro avevano usato la parola ‘scintilla’ che avrebbe dovuto cambiare la testa e l’approccio a Euro 2024. Si è invece rivelato un mero ‘fuoco di paglia’ e la ‘debacle’ contro la Svizzera ha impietosamente messo a nudo tutte le magagne che questa Nazionale aveva evidenziato. Non è necessario essere Commissari Tecnici o Mister di fama mondiale per tirare le somme, analizzare obiettivamente e con il giusto spirito critico l’orrenda figura a cui la spedizione azzurra (giocatori, allenatore e Dirigenza federale) ci ha fatto assistere, addetti ai lavori, tifosi o semplici simpatizzanti.
Si potrebbe iniziare dagli errori tecnici, tattici, di formazione. Giocatori totalmente fuori condizione: Di Lorenzo à da mesi un fantasma (tanto più che il ragazzo ha ammesso che un altro allenatore non lo avrebbe certo più schierato. Di Marco stesso, a parte l’infortunio non è stato impiegato nel ruolo offensivo che ricopre in nerazzurro, così come Darmian a sinistra e non a destra, con le alternative in panchina che avrebbero potuto rimediare queste scelte scellerate. Il centrocampo ha mostrato condizione fisica precaria, unita a una lentezza e mancanza di ritmo disarmante. Jorginho non è un giocatore su cui puntare da parecchio, La modestia di Cristante, la condizione fisica, le lacune caratteriali di Barella ci hanno oltremodo spiazzato, per non parlare delle incomprensibili sistemazioni in campo di Pellegrini e Frattesi . Però Spalletti lascia a casa Orsolini (autore di un campionato devastante) e Pessina che per duttilità, qualità, personalità meritava di scostare qualche collega che in Germania ha fatto solo (e forse nemmeno) presenza. La pochezza dell’attacco era nota, ma non tragica. Gli errori tattici l’hanno però resa macroscopica…
Ma oltre ai citati, nemmeno tutti, errori di formazione la partita con la Svizzera è risultata inaccettabile per ciò che tutti abbiamo dovuto subire: una squadra slegata, senza carattere, senza la dignità che un ottavo di finale imporrebbe a una Nazionale campione d’Europa uscente. Francamente non credo nemmeno alle difficoltà fisiche come alibi, in quanto l’assalto alla Croazia, nel secondo tempo che ha condotto alla fortunosa, ma meritata , conquista del passaggio del turno ci aveva presentato giocatori che di birra ne avevano ancora, non potevano averla persa improvvisamente contro la Svizzera. Si salva Donnarumma, l’unico ad averci messo la voglia, l’orgoglio, la qualità e la faccia. Riscopriamo anche Calafiori, che il destino sembrava avesse condannato, ma che la sua tempra ci ha restituito. Partiamo da qui e basta agli equivoci tattici, alle inadempienze caratteriali che questo Europeo ci ha sbattuto in faccia, impietosamente come mai avremmo voluto, ma sospettato, forse sì.