Caro FONSECA, ti scrivo. Una lettera di PIOLI: in bocca al lupo, con qualche sassolino…
Quando un neoeletto Presidente fa il suo ingresso nell’Ufficio Ovale alla Casa Bianca, trova una lettera lasciata dal suo predecessore. La scrivono tutti gli ex presidenti, anche quelli perdenti che lasciano Washington per volontà degli elettori.
Augurare il meglio per iscritto a chi prende il tuo posto è un gesto semplice, ma carico di un grande significato civile. Rappresenta un ponte tra il passato e il futuro, un simbolo di rispetto e sostegno che va oltre il semplice avvicendamento lavorativo.
Avrebbe anche un grande impatto sportivo se questa pratica venisse fatta anche dagli allenatori trombati.
La fine di un incarico professionale può essere un momento emotivamente difficile per un allenatore, segnato da sentimenti di fallimento o di presunta ingiustizia. In queste circostanze, riservare un augurio al successore può non essere una priorità, poiché l’allenatore uscente è ancora impegnato ad elaborare la propria esperienza e a pianificare il futuro. Ca va sans dire, ha ancora le cosiddette girate.
Ciò che lo rende speciale è proprio il fatto che questo gesto richiede un certo sforzo mentale, nel quale siamo chiamati a superare il nostro orgoglio e la delusione personale.
In una cultura calcistica spesso dominata da rivalità, competizione, lamentele ed invidia, un esercizio del genere rappresenterebbe un piccolo passo verso una cultura sportiva più civile.
Adottare questa pratica in Italia avrebbe un impatto positivo sui giocatori, i tifosi e il club. I giocatori vedrebbero un esempio di sportività e maturità da parte di chi predica questi valori dalla panchina; i tifosi apprezzerebbero la dimostrazione di rispetto e professionalità e il Club nel suo insieme beneficerebbe di un clima più positivo e collaborativo ed aumenterebbe il valore non tangibile del brand. Un win win à trois.
Considerando che in Usa la cultura del ‘good luck wishing’ al successore è consolidata ed apprezzata, mi sarei aspettato che la proprietà americana del AC Milan avesse chiesto Pioli di lasciare una letterina nell’armadietto che sarà utilizzato da Fonseca.
Visito che non nessuno ci ha pensato, mi sono permesso di scriverla io. Professionale, empatica, inclusiva e senza rancori ma con qualche sassolino da togliersi.
Caro Mister
Ci tenevo ad augurarti in bocca al lupo per la tua nuova
avventura come allenatore del Milan. Questo Club è speciale e sono certo
che ti accoglierà a braccia aperte, proprio come ha fatto con me.
Vorrei dire lo stesso dei tifosi che mi hanno dedicato un hashtag #Pioliout
ancora prima che facessi il mio ingresso ‘IN’ Milanello.
La squadra ha un grande potenziale, grazie al lavoro del sottoscritto e sono
fiducioso che con la tua esperienza e visione, riuscirai a portarla a nuovi
successi. Certo, se la Società fa le braccine corte e non ti compra qualche
campione, ‘Paulo is Fired’ sarà il tam-tam della stagione.
Ho avuto il privilegio di lavorare con un gruppo di giocatori talentuosi e appassionati, (avrei voluto dire lo stesso di alcuni Dirigenti) e so che saprai ispirarli e guidarli al meglio come hai fatto con la Roma dove non hai vinto una cippa e nessuno, tranne il parrucchiere, ti rimpiange.
Ti lascio una squadra motivata e determinata, tutto merito mio of course, pronta a seguire la tua leadership che a detta dell’algoritmo che ti ha indicato è la migliore sul mercato ed anche una delle meno onerose per le casse della società. FYI: Io sono stato scelto da Maldini, the legend.
Ti auguro di cuore un percorso ricco di soddisfazioni e successi soprattutto perché alla base dei tuoi futuri successi c’è stato il mio lavoro. Kind reminder: Leao l’ho valorizzato io. Theo l’ho responsabilizzato io; Reijnders ha fatto un grande Europeo dopo un anno con me; Pulisic ha avuto la sua miglior stagione. Non è vero che Gabbia è migliorato dopo essere stato in Spagna. Matteo è figlioccio mio. A Giroud ho allungato la carriera e Adli mi adora anche se l’ho lasciato in panchina una stagione e volevo cacciarlo.
Forza Milan
Il 22 settembre sarò a San Siro a vedere il derby. Non guferò. Ma se la curva canta Pioli is on fire, non prendertela con me.
PS: Si scherza, Mister. In bocca al lupo di cuore, rossonero.
foto virgiliosport