Vecchio CALCIO, dove sei? Fermiamo ARBITRI incompetenti e le SIMULAZIONI facili. NESTA non ci sta più. E’ il momento di alzare la VOCE.

Nel giro di quattro giorni sono due i clamorosi torti arbitrali che hanno come vittima i biancorossi di Alessandro Nesta. A Bergamo era stato l’arbitro Piccinini a smorzare le esultanze dei brianzoli andati meritatamente in vantaggio con Vignato dopo una prestazione di grande carattere e sostanza. Un normalissimo, ininfluente contatto in area nei tanti secondi precedenti il goal dell’AC Monza, avvenuto tra D’Ambrosio e Ederson veniva erroneamente giudicato da sanzionare e la conseguenza era stata l’annullamento della rete. Mister Nesta nel post partita era stato molto diretto, giudicando questo modo di interpretare il calcio e le giocate fuori dal tempo e dalle logiche di uno spettacolo che invece di premiare il calcio, i protagonisti, gli addetti ai lavori e i tifosi, lo condanna a uno sport che non è più quello che dovrebbe affascinare milioni di persone in Italia e nel mondo.  “Che calcio è, questo?”.  Lo urlava qualche giorno fa, Alessandro Nesta  e ieri sera lo ha dovuto reclamare ancora, quando una ‘trattenutina’, una ‘leggera, lieve, trattenuta’ come l’hanno dipinta ex arbitri ora opinionisti del VAR e della moviola in tv, ha indotto lo scriteriato Feliciani, dapprima a far continuare l’azione e successivamente a strozzare l’urlo dei tifosi biancorossi,  per un presunto intervento scorretto di Warren Bondo su un Theo Hernandez , ahimè consumato tuffatore in analoghe circostanze passate. Nesta ieri sera, sconfortato, gridava: “Che fallo è questo?”. Ma se gli addetti ai lavori, gli osservatori sono pronti a simili sceneggiate a cui parecchi  calciatori ormai ci abituano con urla strazianti, rotoloni,  simulazioni teatrali, come è possibile che un arbitro professionista e i colleghi di campo o di sala VAR possano prendere per i fondelli questo palcoscenico e condizionare, rendere pericolante la classifica di squadre come quella biancorossa che nello spazio di quattro giorni ha visto inopinatamente tarpate le proprie ali, a fronte di prestazioni egregie contro Atalanta e Milan. E’ il momento di alzare la voce, fermare gli incompetenti e ribadire che il calcio, come ha gridato Alessandro Nesta, è altra cosa. Adeguiamo il regolamento al calcio e non viceversa, altrimenti non chiamiamolo più calcio e trasformatelo in quel bieco show a cui ci stanno condannando. I giocatori del Monza incontrati a fine partita erano il manifesto di uno sport che incarna ancora certi valori e passioni. Fatelo per professionisti come loro e come altri. Lasciamo a casa gli incompetenti e gli ‘attori’ improvvisati del terreno verde. Adriano  Galliani saprà far valere le ragioni biancorosse, mentre per Nesta e i suoi ragazzi si tratta di trasformare in rabbia il coraggio, la leggerezza e la voglia mostrata a Bergamo e contro i rossoneri.

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