Bartoli e Nadim timbrano il primo derby della Madonnina women a san Siro. Poca partecipazione di pubblico

Nel giorno dell’Immacolata Concezione, festa di Maria, le donne di Milan ed Inter vivono il loro primo derby della Madonnina nel tempio di san Siro. “Più sì va avanti e più ci si accorge che il caso fa tre quarti del lavoro, in questo miserabile universo”. Diceva Federico il Grande. Caso o meno, ecco quindi, in un giorno solenne, Milano apparecchia la sua scala del calcio con la sua prima stracittadina, tutta rosa.

Finalmente il rossonero contro il neroazzurro. Maglie tradizionali. Nessun artificio cromatico commerciale. L’ unica pubblicità è per Il Milan, la casacca celebrativa dei 125 anni di storia, presentata lo scorso 5 dicembre e che i ragazzi di mister Fonseca, indosseranno, domenica 15 qui, contro il Genoa. Come storia e tradizione comandano dunque. Cornice di pubblico onesta. Certo non c’è il pienone ma con l’Immacolata in corso e la domenica vacanziera, non è poco e non è scontato. Le emozioni della prima volta a San Siro per la stracittadina, durano il tempo di quattro minuti. Poi le padrone di casa oggi, ovvero il Milan, prendono e vanno all’ attacco. Botta di Renzotti e palla che va a sbattere all’incrocio dei pali della porta difesa da Runarsdottir. Coach Bakker preferisce il giubbotto sportivo nero alla Fonzie. Più classico invece, giacca e camicia, il dress code di coach Piovani (che nel secondo tempo per il freddo, metterà poi il cappotto). Intorno al 12′ ecco alzarsi il profumo del manto erboso. Fa specie sentirlo, guardare e trovare le ragazze giocarci e prenderne misure e confidenza. I guanti di Giuliani rimangono intonsi fino al 15′ .

È infatti il Milan a provare a fare la partita. L’Inter attende e quando può, prova a ripartire. Ma la Forza d’urto delle rossonere, non concede poi troppo respiro. Destro basso e forte di Ijeh. Runarsdottir è attenta e respinge. Le ragazze di Bakker sono ficcanti palla al piede ed intense, nelle rare volte che la palla transita nei piedi delle nerazzurre. La meno spenta o la più attiva tra le ragazze di Piovani, è Elisa Bartoli, che sulla destra, prova a sgusciar via ma viene puntualmente chiusa. È lei stessa che prova un colpo di tacco alla Hernan Crespo, poco prima del quarantesimo. La difesa rossonera, sorveglia. Il Milan però risponde subito presente con Soffia, nella stagione in corso quella con più dribbling riusciti. Sinistro angolato ma Runarsdottir,in prestito dal Bayern Monaco,è sul pezzo e sul posto. Si chiude un primo tempo in cui al Milan è mancato solo il gol.

Ma, nel calcio si sa, chi sbaglia paga. A pagare è, ai titoli di coda del primo tempo il Milan. Cambiaghi scende sulla sinistra, mette dentro una palla coi giri giusti e rasoterra. Bartoli, con giustezza e col destro, buca Giuliani. Primo gol in maglia nerazzurra per Elisa Bartoli. Così le ragazze di Piovani con il cinismo dei ragazzi di Inzaghi chiudono, un po’ a sorpresa, avanti il primo tempo. Pronti via ed è subito Milan. Renzotti va via sulla destra, vede l’ inserimento di Nadim, la serve. Destro preciso ed angolato della numero 9., brava a mantenere il pallone basso. Palla che batte Runarsdottir sulla sinistra. Il derby rosa, è di nuovo in parità.

Ancora troppi gli spazi di campo vuoti in questi bigh match femminili. Così oggi san Siro, come in precedenza altri teatri del futebol italiano, sembrano mari troppo grandi per la navicella del calcio women, che al netto del sospirato traguardo del professionismo, raggiunto nel luglio 2022, resta uno sport ancora giovane ed ancora nuovo da noi rispetto ad altri paesi, come per esempio in America, dove ha attecchito già da diversi anni ed in modo più capillare. Dompig, intanto, ha la palla del 2 a 1. Ma spara addosso a Runarsdottir. Merlo scende sulla destra che pare Di Marco sulla sinistra. Palla in mezzo che arriva a Detruyer: destro improvviso e Giuliani, si supera. Il primo vero lampo della ripresa. Polli, nel frattempo subentrata a Wullaert, è abile nel difendere palla ed a procurarsi falli.

2.422 sono gli spettatori presenti. Non pochi se si considera che la decisione di giocare qui, è arrivata solo tre giorni fa e se si tiene anche conto che l’ Immacolata, è pur sempre un giorno di festa generale. Resta comunque ancora basso il numero di adesioni fisiche, di gente che va allo stadio, sul fronte rosa del pallone. Un dato che un po’ preoccupa visto che a luglio 2025, ci saranno gli europei in Svizzera. Ma, sappiamo, come le altre nazioni, siano più avanti rispetto a noi come strutture e mentalità verso questa declinazione dello sport più bello al mondo.

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