INFORTUNI cronici, RITARDI di condizione, ARBITRI, AMNESIE difensive. Ma alla fine il CONTO lo paga SOLO il SIGNOR Alessandro NESTA.
Tanto tuonò che piovve. Si dice spesso e stavolta è toccato ad AC MONZA, dopo poco più di due anni dall’ultimo esonero, quello di Giovanni Stroppa, tra gli artefici della storica promozione biancorossa in serie A e vittima sacrificale alla settima giornata del primo campionato nella serie maggiore (dopo aver conquistato il primo punto della prima serie A monzese). Non bastò un : “Perchè mi esonera, dottor Galliani?”. Berlusconi, Silvio, decise di ascoltare la piazza e la stampa avversa al buon Giovannino. Oggi è la volta di Alessandro Nesta, un altro ex Milan , una brava persona, un signore, affabile con noi addetti ai lavori davanti a microfoni e telecamere, così come lontano da questi. Gli infortuni di medio e lungo periodo che hanno colpito tra gli altri Pessina, Ciurria, Djuric, Birindelli, Sensi, Gaglardini, Vignato, D’ambrosio, Carboni, Petagna, non hanno mai costituito un alibi per Nesta, nonostante lo abbiano falcidiato nelle scelte tecniche, ancora oggi, dopo la sua diciassettesima e ultima conduzione alla guida dell’ AC MONZA. Vogliamo metterci i grossolani errori arbitrali che hanno frenato i biancorossi e tolto loro punti vitali (sì, vitali perchè sono costati la testa del tecnico) nelle sfide contro Inter (Pessina fermato davanti alla porta spalancata su situazione di vantaggio), Atalanta (fischiato un ‘non fallo’ con conseguente annullamento del goal) e Milan (tuffo con simulazione annessa di Theo Hernandez e goal invalidato)? Sarà stata anche responsabilità di Nesta, agli occhi della Proprietà il fatto che da marzo scorso questa squadra non aveva più saputo vincere in campionato, abbandonata a sè stessa da una salvezza conseguita in anticipo e da un mister Palladino in costante collegamento con sirene più (a suo giudizio) prestigiose. E’ sicuramente colpa di Alessandro Nesta, uno dei difensori di più nobile classe, eleganza, tecnica e vigoria che il campionato italiano e i palcoscenici mondiali abbiano mai ammirato, se i suoi giocatori nell’interpretazione della fase difensiva abbiano nelle ultime giornate fatto assistere tifosi e addetti ad un ‘museo degli orrori’ di rara bruttezza. Paga Nesta, accompagnato all’uscita di scena dalla Proprietà e forse anche da parte della rosa che non si è appigliata alla sua ancora, alla sua esperienza in campo e alle sue buone maniere. Ma non c’è tempo da perdere, mentre sul profilo ufficiale oltre ai ‘like’ di chi crede di poter ora svoltare la propria carriera (glielo auguriamo, ma lo invitiamo a studiare anche la parola ‘rispetto’) è già in rete la foto copertina con il successore nominato e firmatario di un contratto al 2027. Nulla naturalmente contro il nuovo Mister a cui auguriamo il meglio. Alessandro Nesta, le sue carte , non ha potuto estrarle tutte dal mazzo, ma da parte nostra rimangono stima e rammarico per quello che sarebbe potuto essere, ma che sarà sicuramente altrove, se vorrà continuare a divertirsi con applicazione , sincerità , signorilità e passione che a noi sono arrivate. E come se sono arrivate. Arrivederci, Alessandro (non sono mai riuscito a chiamarti Mister).