Il popolo pisano dopo 32 anni è vicino al ritorno in A. I segreti del loro successo.
Pisa – Il nerazzurro vola sia in A che in B. Da San Siro all’ Arena Garibaldi. Da Simone Inzaghi a Luca D’ Angelo. Se a Milano sponda Inter si è più abituati a sognare, in riva all’ Arno sono quasi 32 anni che non lo si fa più. Più di 30 anni tra Serie C e B con la speranza di tornare prima in quella agognata Serie A conquistata nel 1990 con Luca Giannini in panchina e Romeo Anconetani alla presidenza. Oltre 30 anni sono tanti, ma il popolo pisano ora sogna per davvero. I protagonisti sono tutti diversi come in un remake surreale. Sono cambiate troppe cose da quando trovavamo la figurina del biondissimo Mario Been da Rotterdam che in un epoca non digitale ci sembrava uno di un altro pianeta. Oggi a Pisa si esalta il gigante Lorenzo Lucca, fortissimo per carità ma ai più oltre a non comprare le figurine non fa battere più di tanto il cuore. Sì dobbiamo smetterla di pensare al calcio di Mario Been, Lamberto Piovanelli e Michele Padovano, ma ci manca tanto. Ci mancano i presidentissimi tifosi /passionali come Anconetani o Costantino Rozzi ad Ascoli. Ora molti di noi non sanno più nemmeno chi sono i presidenti delle squadre o come si pronunciano i loro nomi. La globalizzazione dicono i più. Mah. Chissà uno come Mario Draghi cosa direbbe se potessimo chiederglielo. W il Made in Italy. Sotto la Torre pendente ora il presidente proprietario è un certo Alexander Knaster, nato in Russia da una famiglia ebraica. A 16 anni volò negli Usa e divenne ingegnere elettronico. E’ uno che ha studiato ad Harvard Business School e scelto Pisa l’ Harvard italiana. Del resto si cerca un equilibrio in ogni cosa per massimizzare i profitti. Questi ultimi si ottengono solo con scelte oculate. La prima tornando al campo è la continuità dell’ allenatore Luca D’Angelo che dal 24 giugno 2018 siede sulla panchina nerazzurra. Il più longevo dell’attuale Serie B. D’ Angelo è uno che ha masticato calcio in C da calciatore ed è partito dagli Allievi del Rimini come allenatore. Insomma uno a cui non puoi fare tante lezioni di tattica. Come a uno che esce da Harvard non puoi spiegargli la vita. I connubi vincenti portano lontano. Poi costruisci una rosa solida che nemmeno i tanti casi di Covid scalfisce. A Cosenza la truppa pisana ha sbancato il San Vito “Marulla” senza il campioncino Lorenzo Lucca e con Davide Di Quinzio uscito per infortunio. I numeri dei pisani sono da record : 38 punti in 18 giornate. Solo nel 1934/35 si viaggiò così. Nemmeno Ventura fece meglio con il suo bel Pisa. Il Covid ha stoppato tutto per ora ed alla ripresa D’ Angelo potrà contare sul recupero importante di Nicholas Siega fermo da Maggio. Poi rumors danno vicini a Gennaio Ceter del Cagliari e La Mantia dell’ Empoli. Se arriveranno anche loro ed i connubi e gli equilibri non si romperanno sarà davvero bello per tutti rivedere la Serie A in riva all’ Arno.