Vamos Panama. Se puede, se puede. I los Canaleros per la prima volta alla Coppa del Mondo.
Milano – Panama e Islanda sono alla loro prima partecipazione al Mondiale. La Gazzetta dello Sport ha adottato gli azzurri islandesi e noi simpatizziamo per i Los Canaleros. Nickname più azzeccato non poteva esserci per i ragazzi che uniscono le due Americhe con il loro Istmo. Atlantico e Pacifico qui nel Centro America diventano una cosa sola. Grattacieli e night club contrastano con l’architettura coloniale del quartiere di Casco Viejo a Panama City. Una moneta Balboa panamense e lo spagnolo come lingua madre. Mercoledì 11 Ottobre 2017 rimarrà una data eterna per questo popolo e per questo Paese : all’ Estadio Rommel Fernandez va in scena la partita della vita contro i vicini del Costa Rica. Trentaduemila supporters allo Stadio e un popolo per le strade di tutta Panama. Vincere non basta. Trinidad and Tobago deve fermare gli Stati Uniti ed i Los Canaleros devono vincere. Sempre quegli Stati Uniti che occuparono il Paese con il pretesto di difenderli per mettere le mani sul Canale. Un “Just cause” in prospettiva yankee. Quella notte all’Estadio i costaricensi vanno in vantaggio con Venegas e gelano la notte di Panama City. Si va al riposo sullo 0-1. Nell’ intervallo il selezionatore colombiano Hernán Darío Gómez Jaramillo striglia i suoi ed al ritorno in campo è una bolgia. Le notizie che arrivano dal Trinidad che sta battendo gli Usa sono qualcosa di irripetibile per un interno popolo. Passano solo sette minuti della ripresa ed accade qualcosa che solo Dio può mandare su un prato verde. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo in favore dei padroni di casa, il pallone si ferma sulla linea di porta (senza mai varcarla) per poi terminare sul fondo: il (non) gol viene assegnato a Gabriel Torres. E’ un non goal, ma è goal per l’attaccante che gioca a Losanna in Svizzera. Parità e l’apoteosi è alle stelle. Non basta. Dio scende in terra di rado. Devo pensarci gli uomini ora. A tre minuti dalla fine Román Aureliano Torres Morcillo che gioca a Seattle scarica in rete tutta la sua rabbia e quella di un popolo. Un destro calciato dal difensore rasta ma con la forza di tutta Panama. I Canaleros sono in vantaggio. È tripudio. Mancano tre minuti più il recupero. La paura di non farcela è più forte della gioia. Una donna invade il campo e fa finta di svenire. Diventerà un’eroina. I minuti finiscono e l’arbitro guatemalteco Walter Lopez fischia tre volte. È un delirio senza precedenti. I Los Canaleros sono in Russia. E’ una rivincita. Una gioia. Decideranno loro. Il 18 Giugno li aspetta il Belgio. Il 24 l’Inghilterra ed il 28 la Tunisia. Panama ed i Canaleros sono lì. Eroi.
scritto da Giandomenico Sica
Fonte foto: la estrella de panama