Bentornato NICOLÒ: per ZANIOLO terapia d’urto a BERGAMO con GASPERINI. Intanto SPALLETTI osserva e spera.

Nicolò è tornato, è tornato nel ‘Bel Paese’, proprio quello che stiamo denigrando a livello calcistico in questo periodo a causa della scandalosa figura rimediata in Germania. La stessa Nazionale per cui Nicolò Zaniolo avrebbe dovuto fare la differenza fin da subito, magari con il numero dieci sulle spalle. Usiamo il condizionale, “avrebbe”, perché troppe volte il biondo centrocampista, attaccante, trequartista, mezzala, esterno (questi tutti i ruoli da lui ricoperti) avrebbe dovuto emergere, mancando però spesso l’appuntamento decisivo, sia per problemi fisici, sia per questioni legate al suo stato psicologico e caratteriale. D’altronde, la carriera ragazzone toscano è stata sempre contrassegnata da alti e bassi fin dagli albori. Inizialmente, non gli fu concessa fiducia nelle giovanili dell’Inter, una situazione che oggi giorno sembra essere la norma nella gestione di queste categorie ( probabilmente ha influito anche sui recenti insuccessi della Nazionale). Successivamente, dopo un periodo alla Virtus Entella, è ritornato nel giro nerazzurro, dove si è guadagnato il giusto spazio, dominando con i suoi gol nella Primavera dell’Inter: ben 14 reti contribuirono alla vittoria del campionato e della Supercoppa giovanile. Ci fu poi il chiacchierato passaggio alla Roma nell’affare Nainggolan, con Di Francesco che si assunse la responsabilità del suo esordio da favola al Bernabeu contro il Real Madrid e la conseguente chiamata a sorpresa dell’allora ct della Nazionale Roberto Mancini. Insomma, tutto sembrava preludere a un cammino inarrestabile verso il successo per un futuro campione, ma le doppie rotture dei crociati di entrambe le ginocchia e le vicende che spesso lo hanno reso protagonista fuori dal campo hanno altamente compromesso il suo futuro. Ma a venticinque anni non sei vecchio, nemmeno nel mondo del calcio e probabilmente le due esperienze fuori confine in Turchia e in Inghilterra potrebbero avergli fatto compiere quel salto mentale che tutti ci aspettiamo da tempo. E oggi se lo aspettano sicuramente Bergamo e Giampiero Gasperini, che di salti mentali ne ha fatti fare abbastanza. Un’esempio è Gianluca Scamacca, eterno incompiuto fino all’approdo alla ‘Dea’ e protagonista indiscusso della storica stagione appena terminata. Un altro è Charles De Ketelaere, top player di cui il Milan non ha mai potuto godere. Riuscirà il Gasp nella missione in cui in molti hanno fallito? Spalletti osserva e spera, visti la carenza di giovani promesse e i pessimi risultati ottenuti di recente. Ora come più che mai, talenti cristallini in azzurro come Nicolò Zaniolo servono come il pane.

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