Massimo DONATI: “Il MONZA si è ARRESO troppo presto. NESTA ha ragione, si può RETROCEDERE, ma con DIGNITA’. Il NAPOLI? Assomiglia a CONTE…”.
A ‘Quelli che il Monza’, la trasmissione prodotta da cartacantaweb, in onda sulla pagina FB di CARTA CANTA, martedì 15 aprile intervenuto i esclusiva Massimo Donati, ex giocatore tra le altre di Milan, Atalanta, Parma, Bari, Verona, Palermo e Celtic, poi allenatore e commentatore in tv. Con lui abbiamo analizzato la stagione dell’ AC MONZA, le prospettive future, il prossimo impegno contro il Napoli, parlato di Antonio Conte, Scott Mc Tominay e di tanto altro ancora.
Ti aspettavi un tracollo così evidente del Monza quest’anno dopo i precedenti due campionati di serie A?
“Beh, no, nessuno si aspettava di vederlo così in basso. Possono esserci delle stagioni storte ma almeno battagli fino alla fine… Sembra invece cha da tempo la situazione sia complicata e che la squadra abbia mollato troppo presto. Già dopo il mercato di gennaio ho avuto questa sensazione”.
Nesta dice che bisogna metterci qualcosa di diverso e bisogna capire chi vuole restare a Monza, o comunque mettersi in evidenza se si volesse cambiare squadra. Sei d’accordo?
“Ovviamente se togli giocatori buoni la squadra ne risente anche se a gennaio la situazione non era già semplice.. Da fuori non si può giudicare, ma la resa è sembrata prematura. Nesta ha ragione: si può retrocedere, a me è capitato due volte, ma c’è modo e modo, occorre dignità e non avere rimorsi”.
Sabato c’è Monza – Napoli e tra i giocatori di Antonio Conte ci sono due giocatori scozzesi, Mc Tominay e Gilmour che stanno facendo bene. Tu hai giocato anche nel Celtic, come li giudichi?
“I giocatori scozzesi hanno una grande intensità di gioco e qui parliamo di giocatori che erano già affermati all’estero. Gli scozzesi hanno una mentalità particolare, il loro calcio va a mille all’ora. Se tu porti questa dote in una squadra di Conte la cosa funzione. Una squadra dovrebbe sempre somigliare al proprio allenatore e il Napoli assomiglia veramente a Conte”.
