Sembrava ieri, invece è oggi… SAN SIRO riabbraccia la CHAMPIONS dell’INTER.

San Siro gremito e un’Inter ancora sotto la presidenza ‘morattiana’. Pazzini e l’ultimo atto di una squadra che aveva definitivamente concluso il proprio ciclo e che, senza tanti fronzoli, non lo avrebbe riaperto per un po’.L’ultima in Champions dell’Inter sembrava ieri. Promesse societarie, giocatori, rivoluzioni, contestazioni, speranze e cambi di Proprietà non sono bastati. Pochi secondi prima del fischio finale di quel marzo del 2012 la ‘Scala del calcio’ era già mezza vuota, lasciando spazio a fischi ed imprecazioni varie. Un po’ come il sabato pomeriggio appena passato. Erano le mie prime presenze da spettatore in campo internazionale e la rampa per il ritorno verso il pullman sembrava infinita. San Siro a volte sa essere crudele. Nella mia testa rimbombava il “Sarà per il prossimo anno”, pensiero illusionistico di un ragazzo ottimista, forse fin troppo.Perché la Champions è la Champions, ti appartiene storicamente sopratutto se la Storia l’hai scritta per davvero. Rieccoci, sembrava ieri e invece è oggi: si ritorna a soffrire, già, perché sarà più dura del previsto e forse forse, per qualche momento, il risultato conterà poco. Essere tornati tra le grandi europee è un passaggio di consegna che deve essere un punto di partenza e non di arrivo. Ora possiamo emozionarci nuovamente all’entrata in campo dei giocatori seguiti da quella musichetta che ci eravamo scordati di ascoltare, al telo in mezzo al campo a forma di pallone, ai campioni avversari, al terzo blu sold out e a quel “C’è solo l’Inter”, seguito dall’inno ‘Amala’, cantato  a squarciagola dai tifosi neroazzurri. Sembrava ieri e invece è oggi, buona fortuna Inter.

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