A. PASTORELLA (Tuttosport):”La crisi del MILAN è tutta nella testa. La rosa è modesta e non ha retto alle pressioni. MERCATO? Temo rinunce importanti. Su MAZZARRI…”.

Nel corso della puntata di Carta Canta, in onda lunedì 29 aprile sulle frequenze di Ballando Station One e in streaming, la Redazione ha raggiunto al telefono Alberto Pastorella, noto giornalista di Tuttosport, all’indomani della vittoria del Torino ai danni del Milan. Con Pastorella , abbiamo ripercorso la sfida dell’Olimpico, analizzato le ragioni della crisi del Milan, di Elliott, del futuro allenatore rossonero e della rivelazione Toro.

Dopo aver assistito alla partita, credi che la crisi di questo Milan sia dovuta ad una questione di moduli, di uomini o cos’altro?

“Ma no, (sorride ndr), non è assolutamente una questione di moduli, ma di testa, di stimoli, di qualcosa che si è rotto all’interno del gruppo. Ora si tratta di evitare danni peggiori e raccogliere i cocci. Comunque la scelta di Cutrone è stata premiata, perchè alla fine solo lui e Bakajoko hanno raggiunti la sufficienza”.

Come mai a questo punto della stagione sono mancati gli stimoli?

“Io dico che è un problema di pressione. Ho sostenuto dall’inizio che questa sia una formazione mediocre, con giocatori mai esplosi, poi è diventata buona grazie agli acquisti nel mercato di gennaio che hanno contribuito alla risalita in classifica. Al minimo scricchiolio, le pressioni hanno avuto la meglio. Questa squadra può oscillare dal quarto all’ottavo posto, questo è il valore della rosa. Sappiamo che non ci sia feeling tra Leonardo e Gattuso, ma non posso sapere se sia stato questo a scatenare la situazione. Il Milan vale questa posizione, sconcerta il fatto che ci sia arrivato in questo modo…”.

Non è un po’ stucchevole ormai il discorso di giocatori che al Milan non sopportano le pressioni? Elliott non dovrebbe forse investire di più?

“Ripeto la rosa mi sembra modesta, se poi anche i giocatori di qualità ci mettono del loro, come Romagnoli che si fa espellere per un applauso ironico all’arbitro… Io fossi stato il Milan, il giorno dopo gli avrei sfilato la fascia di Capitano., fino alla stagione prossima. Ma non solo: abbiamo visto Donnarumma che abbandona la sua area per andare fino a metà campo a rivolgere le proprie lamentele al direttore di gara. Poi aggiungiamoci che Suso non salta più l’uomo, che Calhanoglu fa una partita sì e tre no, che Kessie non entra più in area avversaria. Secondo me Elliott, ne sono sicuro, non investe in quanto ci sono vincoli pesantissimi legati al fair play finanziario e il Milan dovrà effettuare delle rinunce o cessioni importanti. Vedo un prossimo mercato complicatissimo”.

Come pensi che verrà risolto il nodo della panchina?

“Non credo sarà un problema di ingaggio, facilmente spalmabile negli anni, ma del tipo di squadra che si possa costruire per il prossimo allenatore. Si parla di Conte, ma risultati alla mano, non mi sembra di vedere, rispetto ai risultati conseguiti da Allegri, tutta questa fenomenologia… Certo, la scelta di Conte implicherebbe investimenti pesantissimi, ma il Milan non può garantirli”.

Cosa ci dici invece di questo Walter Mazzarri e dei sogni di questo Toro?

” Quando si parla di Toro, si sa che mi si tocca il cuore…Premetto che non sono un’ Mazzarriano’, l’avrei cacciato a metà stagione, ma è anche giusto esporsi e non sempre ci si azzecca. Non riesco a capacitarmi della raccolta di cinquantasei punti, perchè di partite come quella di ieri, di tale intensità, ne ricordo solo quattro o cinque in questa stagione. Senz’altro Mazzarri con Reggina e Samp ha fatto grandi cose, così come fece bene a Napoli. Se guardo al Toro vedo una squadra che, nella fase difensiva, ricordo di aver visto solo negli anni settanta e ottanta! La pressione difensiva che ho visto è quella che si dice ‘da Toro’. Voglio elogiare anche Moretti, che all’alba dei suoi trentasette anni sta facendo una stagione incredibile”.

foto inter-news.it

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