Lara COMI e il progetto #facciamogliuomini: “Denunciare è fondamentale. Cosa fare e da dove partire. Sono calciatrice e MILANISTA. Da tifosa, ora voglio vincere. Il DERBY, però, lo guarderò a casa”.

Durante il consueto appuntamento settimanale con CARTA CANTA a Ballando Station One, la Redazione ha contattato Lara Comi, già europarlamentare, componente della Nazionale di calcio delle Parlamentari. Abbiamo avuto modo e piacere di conoscere Lara Comi nel corso della presentazione della campagna/progetto #facciamogliuomini (www.facciamogliuomini.it), curato dalla A.I.C. – Associazione Italiana Calciatori – presieduta dall’ex calciatore Damiano Tommasi e illustrato lo scorso aprile nella sede della Dema4, la società a cui fanno capo Manuela Ronchi e Demetrio Albertini. Con la Comi abbiamo affrontato il tema della lotta contro la violenza alle donne, al centro di #facciamogliuomini, gli strumenti per combatterla, parlato di calcio femminile, di razzismo, di Milan e di Derby.

Ci spiega, Lara, anche da calciatrice, oltre che da personaggio politico, l’importanza del progetto #facciamogliuomini, a sostegno della lotta contro la violenza sulle donne?

“L’Associazione Italiana Calciatori ha promosso il progetto e le donne devono comprendere che il calcio non è uno sport esclusivamente maschile. Lo testimonia la passione con cui sono stati seguiti i recenti Mondiali di calcio femminile e le prestazioni delle nostre giocatrici. Abbiamo deciso con la squadra delle Parlamentari di affrontare il tema della violenza sulle donne e di ogni forma di razzismo in generale, per dare un vero e proprio ‘calcio’ alla violenza. Sarà importante anche la sensibilizzazione maschile, nella lotta al femminicidio. La mia esperienza personale racconta che il mio stalker fu arrestato durante una partita di calcio che stavo disputando per combattere questo fenomeno”. Il tema va affrontato partendo dalle scuole, insegnando il rispetto per la figura femminile”.

Abbiamo ascoltato le parole di due rappresentanti del mondo dello sport maschile, Demetrio Albertini e Damiano Tommasi che tanto si sono dedicati a questa Campagna.

“Sì, vero, come hanno ribadito l’importanza di denunciare: tante volte le donne non denunciano o sottovalutano il problema. Il primo step consiste nel parlarne, così come i tempi della giustizia dovrebbero essere più brevi e le condanne certe e più incisive. Sono convinta che lo sport unisca e anche il tema del bullismo adesso è affrontato e combattuto grazie allo sport. Sono anche sostenitrice del professionismo per le donne che praticano il calcio ad alti livelli”.

Cosa pensa dei recenti episodi di razzismo che si sono manifestati con la ripresa del campionato di serie A?

“Penso ci vorrebbe un provvedimento di ‘Daspo’ pesante, lungo . Questo però è il punto di arrivo, ma si dovrebbe partire con i bambini, dai primi anni di scuola, perchè gli adulti, oggi, mostrano segnali di insofferenza che tra i più piccoli invece, fortunatamente, scompaiono”.

Parlando di calcio, lei è tifosa, di quale squadra?

“Beh, non è un segreto, si può dire: sono milanista. Lasciamo lavorare Giampaolo, è presto per giudicarlo. Io sono stata abituata a vedere un Milan vincente, con riferimenti forti come Maldini, Pirlo o Kakà che in questo momento non abbiamo…”.

Come giudica la nuova Dirigenza, il lavoro di Maldini e Boban? Fa parte di quei tifosi che attendono un cambiamento?

Faccio parte di quei tifosi che attendono di vincere… Sono una tifosa che comprende le tempistiche, ma che vuole i risultati”.

E’ stata fissata la data del Derby, sabato 21 settembre, lei sarà a San Siro?

“Io di solito il Derby lo vedo a casa, soprattutto negli ultimi tempi (sorride ndr). Quest’anno lo guarderò a casa, con tutti gli scongiuri del caso”.

foto lecconotizie.com

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