ALI ADNAN cucina e distribuisce il riso alla sua GENTE. Quando penso che è così il calcio che vorrei.
“Ci sono cose più importanti di calciatori e di cantanti”… A San Siro quando gioca l’Inter e parte l’inno “C’è solo l’Inter” tutto lo stadio inizia a cantare ed avere i brividi è una sensazione comune. “Ci sono cose più importanti però di calciatori e di cantanti” e spesso tutto il popolo che ama il Dio calcio un po’ se ne dimentica. Sono giorni “caldi” : di saluti militari e calciatori che si ergono a intenditori di geopolitica e sinceramente preferiamo Cr7 che invece si diverte a cercare tartufi nelle langhe piemontesi tanto amate e descritte dalla penna meravigliosa di Peppe Fenoglio. Poi scendendo verso Oriente c’è un ragazzo che si chiama : Ali Adnan e batte bandiera irachena. Siamo a Baghdad, capitale martoriata dell’Iraq senza pace ormai da anni e anni, e qui il roccioso Ali Kadhim è nato e cresciuto. Chissà quante sofferenze e privazioni avranno visto i suoi occhi durante la sua adolescenza. Il calcio che dà la libertà fisica ma non mentale. Le radici sono sempre lì sottoterra. Allora capita che l’esterno sinistro dei Vancouver Whitecaps munito di bandana in testa si metta a cucinare e distribuire chili di riso ai manifestanti della sua città. L’ Iraq è un Paese storicamente senza pace a livello internazionale e ultimamente anche le politiche interne del Primo Ministro Adel Abdul Mahdi non mirano certo alla serenità. Corruzione, costo della vita elevatissimo e mancanza di servizi pubblici a far scoccare la scintilla. Che poi a noi italiani queste parole ricordano qualcosa… Ma da Bolzano in giù la popolazione è più preoccupata di chi sta al Var che dell’aliquota Iva che avanza. Questioni di prospettive. Forse meglio nella Penisola italica perché a Baghdad dall’inizio della protesta hanno già perso la vita quasi 300 persone. Quindi meglio litigare per la Var e per qualche striscione in uno stadio che per manganellate che uccidono e per chi non ha più una casa dove tornare. La repressione irachena è violenta. Ali che qualche soldo tra Atalanta e Udinese l’ha fatto non dimentica la sua terra e capisce che anche un piatto di riso caldo a quelle latitudini può assumere un significato davvero importante. Oltre che aggiustare un po’ lo stomaco. La Major League è a riposo in questo periodo e allora meglio aiutare la propria gente a Baghdad che fare baldoria in qualche località modaiola. Sempre questione di prospettive perché ad Ali tutto ciò sembra normale. Forse la normalità molti l’hanno davvero persa di vista. Tutti possono dare una mano al bisogno. Queste le parole del ragazzo e della sua famiglia. “Il popolo iracheno è meraviglioso e non merita tutto ciò”. Con l’Ali Adnan pensiero chiudiamo. Aggiungere altro sarebbe superfluo. Il riso bianco è una delizia anche senza olio e formaggio.