Il talento di TOLEDO MACHADO all’ombra dei Monti Lepini. L’esterno brasiliano si racconta : MARCO GIAMPAOLO il numero uno.
Cori (Latina) – Il rumore dei tacchetti che sbatte sui gradini dello spogliatoio è un suono magico. Di calcio di periferia che fa battere il cuore e innamorare. L’arrivo a Cori allo Stadio Comunale “Stoza” è così. Ad attenderci c’è un talentuoso calciatore brasiliano che ha calcato l’erbetta dei grandi stadi italiani e che per amore di questo pallone che rotola continua ancora ad incantare in Seconda Categoria qui all’ombra dei Monti Lepini. Robson Toledo Machedo, da San Paolo, ci accoglie con un gran sorriso e ci mette subito a nostro agio. E’orgoglioso di giocare per la maglia dell’ A.S.D. Cori Montilepini, di essere primo in classifica e di dare una mano ai compagni in questo percorso di crescita. Robson io sono sempre stato un tuo ammiratore anche perché tu sei brasiliano ed alle tue latitudini il calcio lo avete quasi inventato. Ci racconti come hai iniziato ed essendo di San Paolo per quale squadra della tue città fai il tifo? <<A San Paolo come ben sai ci sono tre squadre importanti, il Corinthians, il Palmeiras ed il São Paulo. Io ho sempre fatto il tifo per il Corinthians>>. Una squadra gloriosa, fondata da operai e tifata dal popolo. Anche tu hai iniziato a giocare per strada immagino. <<Si e poi ho fatto la scuola calcio e le giovanili con il Campinas, la squadra del grande Careca>>. E proprio con il Campinas hai fatto il Torneo di Viareggio e sei stato notato e acquistato dal Perugia a 18 anni. << Si è stata una bellissima esperienza il Torneo di Viareggio e soprattutto passare al Perugia è stato il coronamento dei miei sacrifici. Sono stato ceduto in prestito a Lugano, al Kavala in Grecia e poi a Rieti in D>>. Poi arriva una delle tappe più importanti della tua carriera : Catanzaro. << Al Sud sono stato sempre bene, il calore e la passione delle persone è qualcosa che ti entra dentro. A Catanzaro sono diventato uomo e calciatore. È l’unico posto dove sono rimasto due anni e sarei rimasto anche di più>>. Robson ci racconti quel Chieti – Catanzaro che è valso la promozione in B con 15 mila tifosi giallorossi al Del Duca di Ascoli. << Quel 16 maggio non lo dimenticherò mai. Eravamo ad Ascoli ma era come essere a Catanzaro. Vincemmo 2-1 con un mio goal e l’altro di Giorgio Corona e si aprirono le porte della B>>. Quel Catanzaro era davvero forte guidato in panchina dal grande Piero Braglia. Saresti potuto rimanere l’anno dopo ed esserne un pilastro ma la chiamata dell’ Udinese e della Seria A non si poteva rifiutare. << Io sarei rimasto in Calabria, ma le società si accordarono così. Come ho detto prima Catanzaro e quelle stagioni le porterò per sempre nel mio cuore>>. A Udine cosa non andò? << Durante il ritiro mia mamma venne a mancare ed andai in Brasile dove rimasi per un paio di mesi. Ero veramente giù. Quando tornai non avevo il passo degli altri e mi mandarono in prestito al Napoli in C1 dove avrei giocato sicuramente>>. La maglia del Napoli non ha categoria. Hai segnato e deliziato il San Paolo dove ti ricordano ancora con affetto. Poi la tappa di Ascoli dove sei stato protagonista con in panchina lo stratega Marco Giampolo. Cosa puoi dirci del Mister. << Vabbè il mister è il numero uno. A me ha insegnato tutto. Lui punta molto sui tornanti e gli esterni e con lui mi sono sempre esaltato. Al Milan ha pagato colpe non sue. Tornerà su una grande panchina e dimostrerà ancora il suo immenso valore>>. Robson concludendo per par condicio anche un pensiero su Antonio Conte e la sua Inter. << Conte è un trascinatore. E’ unico nel suo modo di rapportarsi con i calciatori. Lui dà tutto ed i ragazzi danno il 110% per la causa. L’Inter lotterà per lo Scudetto ed anche in Champions fino alla fine per vincere>>. Robson ultima cosa. Nell’ Inter c’è un certo Romelu Lukaku. Posso dire che per generosità, talento e modi di fare tu lo ricordi molto. << Ahahahh ti ringrazio del paragone. Lukaku è fortissimo ed è un gigante. Io sono più piccolo e gioco in un altro ruolo. Però mi fa davvero piacere questo paragone>>. Da Lukaku a Toledo Machado. Quando il calcio è talento, generosità e sorrisi.
foto pagina Fb A.S.D. Cori Montilepini