E. BUCCHIONI: “Se IBRA fosse arrivato l’anno scorso avrebbe cambiato la storia. A FIRENZE sarà dura. Attenzione a CHIESA e VLAHOVIC”.
La redazione di cartacantaweb nel corso della puntata di
CARTA CANTA, in onda sulle frequenze di BSO ogni martedì, ha raggiunto al telefono Enzo Bucchioni, il noto giornalista, opinionista in tv e alla radio. A lui abbiamo chiesto come stia il Milan, parlato di Pioli, di Ibra, della prossima partita con la Fiorentina.
Dopo le buone prestazioni nel Derby e nella sfida di Coppa Italia alla Juve, la vittoria sul Torino, si può dire che questo Milan è guarito o e ancora convalescente?
“Per me sta guarendo, ho visto nelle ultime uscite una manovra più fluida, ho visto crescere la personalità e alcuni giocatori, come Kessie e Castillejo ad esempio. Ricordiamo da dove siamo partiti, da un momento di crisi assoluta, da una situazione in cui sembrava non poterne uscire fuori. Poi hai preso Pioli, un ‘aggiustatore, un giocatore di carisma come Ibrahimovic, che io avrei preso già nel 2019 e il Milan sarebbe andato in Champions, cambiando la storia… Ho avuto modo di parlare a Coverciano con Pioli, che è strabiliato per quello che il giocatore svedese apporta all’interno del gruppo e delle squadra”.
La sfida alla Fiorentina costituisce un altro importante banco di prova?
“A Firenze non è facile per nessuno, lo stadio ora sempre pieno, ci sono oltre ventimila abbonati. I viola hanno fatto una partenza disastrosa, poi hanno preso un tecnico di un’altra tipologia, Iachini e stanno uscendone fuori. Una squadra che è migliorata con quei due là davanti, Chiesa e Vlahovic che sono bravi… Sarà il Milan a dover fare la partita e stare attento ai contropiede della Fiorentina”.
Hai parlato di Ibrahimovic, del rammarico di non averlo acquistato prima. Chi si è ricreduto in Società?
“Una delle cose non di calcio fatte dal Milan negli ultimi anni. Ci hanno detto che non è stata colpa di Gazidis, ma l’anno scorso ci dissero di sì. Forse Leonardo non fu abbastanza convincente. A gennaio del 2019 fu chiaro però che bastasse poco per dare una sterzata a questa squadra, che pure con Gattuso una personalità ce l’aveva, ma mancava qualcosa. E chi sa di calcio, diceva, prendi Ibrahimovic. Non l’ho capita proprio. Alla fine è mancato un punto per andare in Champions e Ibra, quel punto lì, non solo quello te lo faceva fare! Ibrahimovic, lo dicono tutti gli allenatori, è un esempio, uno stimolo per tutti. Quando la squadra è in difficoltà, la palla va a lui. Gabbia dice bene quando afferma di stare ad osservare tutto quello che fa lo svedese in allenamento”.
Fiorentina – Milan sarà la sfida della rivincita di due allenatori ‘pratici’, come Pioli e Iachini?
“Stiamo già vedendo tante rivincite, ma il calcio lo puoi fare in mille modi diversi: a una squadra devi dare organizzazione, grinta, personalità, devi andare a fare goal. Ti diverti quando vinci, quando la squadra ti emoziona e raggiunge i risultati. Non andrei a prendere Iachini, se fossi una squadra di alto livello, con tutto il rispetto, lui è un aggiustatore. Guardiamo a Simone Inzaghi, invece: ha rivalutato il calcio italiano, con grandi giocatori, concetti moderni e un’organizzazione migliore”.
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