Le nostre SCHEDE: Antonio CANDREVA, uomo tutta FASCIA, leader BIANCOCELESTE, pupillo di CONTE. In nerazzurro: dal baratro alla TITOLARITA’.
Antonio Candreva è quel classico giocatore che arriva nel top Club all’apice della propria carriera. Già, perché da quell’esordio in serie A (guarda caso proprio contro l’Inter in un Udinese-Inter piuttosto incolore) Antonio ne ha fatta di strada e pure tanta. Prodotto della Lodigiani inizia la sua lunga carriera spostandosi di città in città e di squadra in squadra come spesso capita a chi deve cercar fortuna in attesa della grande chiamata. Gli astuti osservatori dell’Udinese lo adocchiano e anche questa volta non ci avevano visto poi così male.
Passa poi in prestito al Livorno prima che la Juventus lo acquisti con l’allora formula della compartecipazione. Parma e Cesena le sue ultime due avventure prima di trasferirsi nella capitale, sponda biancoceleste, con cui avrà l’opportunità non solo di diventarne capitano ma anche di raggiungere i più importanti traguardi da calciatore professionista: innanzitutto si porta a casa il suo primo ed unico trofeo fin qui in bacheca passando dall’esordio in Europa League e nella più ambita Champions League. Inoltre eguaglia Nedved e Hernanes nell’essere il centrocampista più prolifico nella storia della Lazio nell’arco di una intera stagione.
Poi capita che dopo un grande ma sfortunato Europeo una delle più grandi Società italiane ed europee ti strizzi l’occhio e tu accetti. 21 milioni più 3 di bonus convincono il presidente Lotito a farlo partire in direzione Milano. Il primo anno non è dei più semplici complici le dimissioni di Mancini e l’arrivo di Frank De Boer sulla panchina nerazzurra. Lui però gioca sempre e risulta essere uno degli intoccabili tanto da non mancare mai in nessuna uscita nel campionato 2016-2017.
Con l’arrivo di Spalletti invece non riesce mai ad andare a segno nel primo anno mentre nel secondo patisce l’arrivo di Matteo Politano vero e proprio alter ego sulla corsia di destra. Le parti però s’invertono con l’arrivo di Conte che predilige Antonio a uomo tutta fascia nel suo 3-5-2. Un giocatore mandato sulla graticola negli ultimi mesi soprattutto per la sua scarsa precisione è finito per essere un’insostituibile perno del progetto nerazzurro.
Antonio è uomo tutta fascia che unisce velocità, tecnica e fisicità. La sua dote principale però è sicuramente la spinta che garantisce per tutta la durata del match. Instancabile destro è adattabile anche a sinistra per poi accentrarsi e lasciar partire il tiro. Ottimo sui calci piazzati che sui rigori, anche se da quando è arrivato a Milano ha lasciato il compito ad altri compagni di squadra. Uomo social (soprattutto durante la sosta da Covid-19) e simbolo di una squadra che punta sul sacrificio dall’impronta italiana.
Fonte foto: rac101.it