Gigi ORLANDINI: “L’ATALANTA ha un progetto chiaro. DONNARUMMA? Un fenomeno, ma la confusione societaria non lo aiuta. Non si può cambiare ogni anno… INTER, più quantità nella rosa, senza perdere qualità. Su GATTUSO…”.

La Redazione di Carta Canta ha raggiunto qualche giorno fa Pier Luigi Orlandini nel corso di una diretta Instagram organizzata sul profilo cartacanta_insta. L’ex giocatore regalò alla Nazionale Under 21 l’Europeo del 1994 realizzando il primo Golden Goal della storia del calcio, fu protagonista con Atalanta, Parma, Lecce, Verona, Inter e Milan tra le altre. Orlandini ha risposto alle nostre domande sulla sua Scuola, sul calcio attuale, raccontato il fenomeno Atalanta. Con lui abbiamo anche parlato dell’importanza dei giovani, di Tonali, Ibrahimovic, Donnarumma, del futuro del Milan, delle ambizioni dell’Inter e altro ancora.

Come hai trascorso, Gigi, queste settimane di isolamento forzato e di distacco dai ragazzi della tua Scuola Calcio? Quali sono i progetti?

“Abbiamo dato delle indicazioni ai ragazzi, ma hanno la scuola, lo studio, a cui pensare. Non li ho costretti a fare nulla ma mi mandano loro alcuni contributi video con quello che stanno facendo. Non sappiamo invece ancora nulla per il futuro, con la Serie a stessa che deve ancora partire. Le Scuole Calcio non possono rispettare quei protocolli, non hanno le forze. I bambini devono pensare prima alla Scuola, poi ai Centri Estivi e alle Scuole Calcio”.

Quale giocatore in serie A potrebbe avvicinarsi a te nelle caratteristiche che avevi?

“Il mio era un calcio diverso, senza troppi vincoli e schemi da rispettare sul campo, ma se penso ad un giocatore che salta l’uomo, che calcia di destro e sinistro, forse quello che mi somiglia di più è Federico Chiesa. Dovremmo essere più cauti quando parliamo di giovani, bisognerebbe aspettarli e con Chiesa spesso abbiamo sparato giudizi affrettati, vedi il caso delle critiche a De Ligt, che diventerà uno dei tifosi più forti del mondo”.

A proposito di giovani, Tonali può essere davvero pronto per una grande squadra di A?

“Tonali è un ragazzo di grande personalità e potenzialità. Il rischio è di perdere questi ragazzi perchè all’estero si guadagna di più e c’è maggior spettacolo. Il peso di una maglia di una squadra blasonata è diverso: potrebbe crescere con un inserimento graduale…”.

Avrai sentito della nomina dell’atalantino Gosens quale miglior giocatore tedesco della stagione. Cosa c’è dietro il fenomeno dei difensori goleador della squadra di Gasperini?

“Stiamo parlando di un ambiente dove non esiste la pressione di altre squadra, poi fa tanto la fiducia dell’allenatore e l’entusiasmo che nasce con i risultati. Gosens ha avuto un miglioramento incredibile ma non c’è solo lui… L’Atalanta quando ha ceduto alcuni suoi difensori li ha però subito sostituiti con altri operando acquisti mirati, non a caso… Quando vanno via da Bergamo invece quei giocatori hanno fatto fatica perchè i contesti sono diversi”.

Rimanendo a parlare di ruoli difensivi, se pensi al portiere, chi è il tuo interprete ideale?

“Se mi chiedi di Gollini, penso che sia cresciuto in maniera esponenziale e che è interpreti al meglio il modo ‘europeo’ di giocare da parte dell’Atalanta e Mancini lo terrà in considerazione, Donnarumma? Pensiamo solo a quante partite ha già disputato Gigio in serie A… Parlare dal divano è facile, ma mettersi in porta a San Siro con ottantamila persone è un’altra cosa. Il portiere è mezza squadra, non è un ruolo facile. Dove può migliorare Donnarumma? Non credo proprio che gli errori arrivino dalla sua troppa sicurezza, credo invece che tutta la confusione societaria che lo circonda non lo abbia aiutato. Io mi ricordo di aver fatto parte di un grande Milan in cui non filtrava nulla all’esterno, forse anche questo è il problema. Gigio ha sempre dimostrato grande personalità, consideriamo sempre la sua età”.

Cosa ne pensi di chi nei giorni scorsi ha criticato Ibrahimovic e il suo acquisto?

“Ibra non può essere quello che avevamo conosciuto anni fa, ma l’ho trovato anche molto cambiato sul campo, meno brontolone, pronto ad assistere i compagni, ovvio non può ricadere tutto sulle sue spalle. Il Milan però non può ripartire da Ibrahimovic, deve però programmare, non cambiare ogni anno perchè così diventa difficile ripartire.

Cosa farà Maldini?

‘Non credo che Paolo possa rimanere con un nuovo staff tecnico, ma non è stato corretto interferire nei ruoli di altri. Il Milan deve però tornare ad essere una grande Società”.

E’ stato un errore rinunciare a Gattuso?

“Gattuso ha dimostrato di aver fatto di più di quanto quella squadra potesse fare. Sarebbe stato meglio ripartire da lì, inserendo due o tre elementi che lui voleva. Si doveva dare continuità al lavoro dell’allenatore”.

Come ti sembra invece l’Inter: è pronta per sfidare la Juve?

“L’Inter ha sicuramente posto le basi per avvicinare la Juve: teniamo presente che la distanza tra le due l’hanno fatta gli scontri diretti e che Conte ha dovuto rinunciare a giocatori importanti a centrocampo per lunghi periodi. Dovranno alzare la quantità della rosa senza abbassare la qualità”.

foto illeccese.it

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